Le nostre scuole perdono pezzi «E i soldi promessi da Renzi?»

I soldi promessi da per l’edilizia scolastica che fino hanno fatto? Aspetta oggi, aspetta domani e intanto le scuole di Varese vanno in pezzi. Come le elementari Marconi di Bizzozero, che lunedì pomeriggio hanno “perso” un cornicione.

Ieri mattina di buon’ora i tecnici del Comune hanno effettuato un sopralluogo.

Il marciapiede di via Adriatico, quello su cui si sono abbattuti i pezzi di cornicione, è stato transennato. Su via Monte Generoso il crollo ha reso inutilizzabili anche alcuni posti auto, che già nel rione sono merce rara.

Adesso, oltre all’intervento dei vigili del fuoco, è necessaria una verifica ulteriore per la rimozione di eventuali parti a rischio di distacco. L’amministrazione conferma che «la verifica sarà svolta nei prossimi giorni, sperando contestualmente di effettuare anche i lavori di risanamento e consolidamento. Diversamente, quest’ultima fase sarà posticipata all’estate».

Il Governo, nel mese di marzo, ha stanziato un budget di 3,7 miliardi di euro per ristrutturare e mettere in sicurezza le scuole italiane. I Comuni potevano “candidarsi” indicando le scuole bisognose di manutenzione straordinaria. Varese ha risposto all’appello, ma di soldi neanche l’ombra per ora.

«Nei termini prestabiliti abbiamo indicato due progetti con le cifre che servono per realizzarli. Per le medie Vidoletti di via Manin abbiamo bisogno di un milione e mezzo di euro; per le elementari Canetta di Sant’Ambrogio 800mila euro. Adesso stiamo aspettando» spiega, assessore ai Lavori Pubblici. Intanto, davanti alla scuola Marconi, ieri i genitori parlavano dell’accaduto. «Meno male che quel cornicione non è caduto in testa a nessuno – dice , un papà – L’edificio è indebolito nella parte vecchia. Credo che nell’ala nuova, dove ci sono le aule degli studenti, si possa stare tranquilli».

«È da tanto che non si fa manutenzione straordinaria» continua , un altro genitore. E c’è chi vorrebbe una soluzione drastica, come, nonna di due nipoti: «Con tutti i problemi che ci sono, si farebbe prima a fare una scuola nuova di zecca. È vero che fino ad oggi non era mai accaduto niente, ma si sta parlando di un edificio che ha più di 60 anni di età. Nella parte vecchia cadono i cornicioni. In quella nuova manca la rampa di accesso per i portatori di handicap».

«Servirebbe più manutenzione, anche in risposta all’impegno dei genitori che si sono messi di buona lena a riverniciare la facciata della scuola la scorsa estate» afferma, rappresentante di classe seconda.

Tra i problemi segnalati dai genitori c’è la palestra in cui entra acqua e il pavimento della parte vecchia, che «ha le piastrelle traballanti».

Un problema – risolto di recente – era quello del marciapiede di fronte alla scuola, dove le radici di un albero uscivano dall’asfalto e facevano cadere nonni e nipoti.

«Io spero che i lavori vengano fatti bene e non al ribasso – aggiunge – Altrimenti è come coprire di cemento un tombino intasato. Apparentemente la situazione si risolve. Ma in realtà non si fa che peggiorarla. Perché non si può pensare di risolvere i problemi mettendoci sopra una pezza».

E c’è anche chi la prende con filosofia: «Tutte le cose vecchie cadono e quella è una scuola vecchia – afferma – Cose così bisogna aspettarsele».

Adriana Morlacchi

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