L’eternit pesa seicento tonnellate E lo hanno scovato le Gev in città

Sono passati ventuno anni da quando l’amianto è stato bandito in Italia, ma l’emergenza dovuta all’uso di questo materiale nocivo per la nostra salute non è finita. Anzi, secondo gli esperti, il peggio deve arrivare.

E Varese ha tonnellate di eternit che, per legge, entro il 2015 andranno smaltite. 

Le Guardie ecologiche volontarie dal 2009 stanno svolgendo un censimento in merito agli edifici, pubblici e privati, che ancora presentano coperture in amianto anche per accettarne lo stato.

Le volumetrie di eternit censite sino ad ora (il censimento non è stato ancora ultimato), fanno paura. Parliamo di circa 47.332 metri quadri, per un totale di 634 tonnellate circa di materiale.

«Le Gev, normalmente – spiega l’assessore alla Tutela Ambientale, – si muovono su segnalazioni volontarie e obbligatorie per legge da parte di privati ed enti pubblici. Molti cittadini non sanno di avere coperture in amianto all’interno delle proprie proprietà». Dal 2009 a oggi, qualcuno ha provveduto allo smaltimento dell’eternit, ma secondo una stima approssimativa fatta dalle Gev, si tratta di circa il 20% dell’amianto censito. 

Le zone dove risulta una più alta presenza di eternit sono la Rasa, Masnago, San Fermo, Bizzozero, Capolago, Giubiano, Valle Olona e via Rovereto dove esiste un condominio con rivestimento in amianto in cattivo stato. «Se il rivestimento in amianto è messo male per il 10% della superficie totale – spiegano le Gev – i proprietari devono smaltirlo immediatamente, se non lo fanno, arriva un controllo dell’Asl e poi l’ingiunzione di pagamento e di smaltimento». Ma anche se la bonifica è obbligatoria, non sempre l’amianto è pericoloso: lo è quando può disperdere le sue fibre nell’ambiente circostante per effetto di qualsiasi tipo di sollecitazione meccanica, eolica, da stress termico o dilavamento di acqua piovana.

Negli altri casi, coloro che ancora possiedono rivestimenti in eternit hanno la possibilità di bonificarlo entro la scadenza prevista dall’ordinanza europea, il 2015.

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