L’euro? A Varese va in pensione Per lo shopping c’è monetapiù

«Il conto, grazie». Immaginate la sorpresa di pagare, per una cena per due persone a base di pesce, 50 euro e 50 “m+” (che sta per monetapiù).

Si, perché anche a Varese sta per arrivare la moneta complementare. Si chiama “m+” e può essere comparata al Napo di Napoli o del Sardex della Sardegna. Una moneta virtuale, elettronica, locale, spendibile in un negozio come parziale pagamento di prodotti o servizi in promozione. Esempi simili ci sono in Svizzera, dove pare che parte della busta paga dei lavoratori sia conferita in moneta complementare.

L’iniziativa parte da Confesercenti. A Varese è già in sperimentazione alla pizzeria La Speranza di Bobbiate e a settembre nelle attività commerciali che aderiranno all’iniziativa. Negozi che si suppone saranno “di vicinato” (quindi non grandi catene) e che vedranno nella moneta elettronica un salvagente per galleggiare nel contesto di crisi attuale.

Nello specifico. I consumatori, gratuitamente – facendo acquisti nei negozi, bar e ristoranti della provincia che aderiranno all’iniziativa – potranno avere una “card” (da tenere nel portafoglio) che permetterà di attivare sconti elettronici. Questa card è firmata Marketingpiù, basato in questo caso su uno smartphone dato in dotazione al negoziante.

La vostra card, al pagamento del conto, verrà “letta” dal cellulare del negoziante come farebbe un pos e a quel punto arriveranno i vantaggi. Il cliente che utilizza la card per i suoi acquisti accumula per ogni euro di spesa un punto elettronico che servirà per raggiungere un buono sconto utilizzabile come parziale pagamento dell’acquisto successivo (ad esempio: 100 punti equivalgono a un buono di dieci euro).

Ma non solo: per lo stesso euro di spesa il cliente accumula anche 50 centesimi di valore in “m+” da utilizzare come parziale pagamento. Il vantaggio riguarda anche l’attività commerciale: ogni volta che il cliente paga in moneta m+ il sistema carica in automatico quel valore m+ sulla card del negoziante, che a sua volta può spenderlo nel circuito.

A quel punto non resta che spendere gli “m+” nei giorni e nei modi decisi da ogni singolo negoziante.

«Questo sistema, già brevettato anche in Germania, consente di aumentare il denaro circolante e di fidelizzare i clienti, inoltre aiuta a lavorare nei giorni di scarsa affluenza e ad eliminare le rimanenze in magazzino» dice , direttore di Confesercenti Varese, che prevede già di estendere l’m+ anche nel Comasco.

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