«Male non fare, paura non avere Il sindaco? Magari fosse Fontana…»

Caianiello dopo l’annullamento della condanna: «Effimere fortune sulle mie presunte disgrazie. A Salvini direi basta con i migranti, non paga. Tornerò a vedere il Varese, hanno realizzato un sogno »

Nino Caianiello a cuore aperto, dopo la «parziale soddisfazione» per l’annullamento in Cassazione della condanna in secondo grado per concussione per la vicenda ex Maino: «Il tempo è galantuomo».

Ero a casa, con il telefono che continuava a squillare, per i messaggi di amici e persone care, in attesa. Il mio avvocato Stefano Besani mi ha chiamato alle 21.58, era appena terminata la partita del Napoli.

Mi aspettavo che la sentenza venisse annullata, ma speravo che la vicenda si chiudesse qui. Riprendere dal secondo grado mi porta a prolungare l’attesa della verità.

Il tempo è galantuomo, per usare una delle famose frasi fatidiche che tutti mi riconoscono. Ma mi verrebbe da dire anche l’altra: male non fare, paura non avere.

Qualcuno aveva tentato di ibernarmi, ma ormai anche i ghiacciai si stanno ritirando. È un malvezzo italico, ma c’è chi ha tentato di costruire effimere fortune sulle mie presunte disgrazie.

Sono sempre stato presente, nonostante le disavventure giudiziarie. Perché la gente che mi conosce ha sempre saputo distinguere le mie azioni politiche da quello per cui venivo accusato, tant’è che ho sempre avuto responsabilità condivise con i tanti amici politici della provincia di Varese. In Agorà ho accettato la presidenza onoraria, ma non mi sono mai sottratto dalla battaglia di marciapiede.

Scaramanticamente ho partecipato, perché la costituzione del nuovo Varese mi ha visto non dico protagonista ma testimone. E ci tornerò presto. Diciamo che ho portato bene, perché Attilio Fontana, Piero Galparoli e Gabriele Ciavarrella, anche grazie ad un aperitivo casuale con il sottoscritto, hanno realizzato un sogno per una città che come capoluogo va oltre i confini territoriali.

Se il candidato fosse Attilio Fontana, Forza Italia non avrebbe nessuna remora ad appoggiarlo. Purtroppo Fontana non c’è, e dopo il vuoto che creerà, con il suo carisma e la sua autorevolezza, bisognerà trovare un candidato condiviso se si vuole tenere insieme la coalizione, coinvolgendo Ncd.

Se emerge una figura “alla Fontana”, indipendentemente da chi la propone, problemi non ce ne sono. Ma l’onere della proposta spetta alla Lega. E se i nomi sono Binelli e Ghiringhelli, allora c’è il nostro Puricelli: a quel punto si facciano le primarie per vedere chi ha più appeal tra la gente.

La Lega davvero lo vuole? I cento giorni di Saronno sono il peggio della politica provinciale. Non si sono rispettati i patti e l’amministrazione è lì da vedere. Noi non siamo servi: altri sono servi per una poltrona, noi poltrone ne abbiamo avute, e come a Gallarate possiamo permetterci una cura dimagrante. Peccato che poi quando arrivano amministrazioni come quelle di Gallarate, Tradate e Villa Recalcati, c’è il deserto dei tartari, tra litigi e incarichi legali. Vincono per colpire l’avversario, non per governare.

Per far capire che tutte le strade sono aperte, in una fase di cambiamento, in cui si prospettano scenari nuovi. Anche perché il centrodestra, che fa riferimento ai valori del Ppe, non può essere appaltato ad un leader, seppur autorevole, come Matteo Salvini.

Fa una politica gridata e televisiva, ma non deve esagerare con le apparizioni: sì a mattino e sera, ma a mezzogiorno si fermi a pranzare. E vada a Strasburgo, così non fa arrabbiare la mia amica Lara Comi.

Lara dice cose vere: Salvini non ha votato per il trasferimento dei migranti. E poi, quante volte dovremmo incazzarci noi di Forza Italia, per le cose che dicono i leghisti?

Perché no? Se avessi l’opportunità di parlare con lui, gli direi, per una questione di esperienza anagrafica, che calcare troppo sui migranti alla lunga non paga, mentre dovrebbe occuparsi di più di tasse, lavoro e legge Fornero. Salvini deve stare attento, perché Renzi sta invadendo il nostro campo, attuando cose per cui Forza Italia si è sempre battuta, dalle detrazioni per i figli alla scuola privata alla responsabilità civile dei magistrati. Il caso migranti droga il dibattito politico, facendo un favore alla sinistra, ipocrita, che si copre dietro a Merkel e Papa Francesco.

Sui diritti civili, ognuno è libero di pensarla come crede, al di là degli schieramenti. Ma penso che si debba dare un taglio, dando dei diritti alle coppie dello stesso sesso, per spazzare via le polemiche strumentali sulle adozioni e sul gender.