No-moschea: trecento firme in tre ore Il Pirellone decide il destino di Varese

Continua con numeri record la petizione di Orizzonte Ideale contro il luogo di culto. Oggi arriva in Regione la proposta di legge per regolamentarli. Prime spaccature

Sono state trecento in tre ore le firme contro la nuova moschea di Varese raccolte da Orizzonte Ideale sabato scorso in corso Matteotti.
«C’era la coda» spiega (Fi), consigliere di Liberi per Varese, raccontando il successo riscosso dall’iniziativa. Il prossimo gazebo per firmare la petizione verrà montato a breve, probabilmente già il prossimo fine settimana. Con il ritmo di cento firme all’ora, si fa in fretta a raccoglierne un migliaio.
Accompagnato da questo sentir di popolo,

oggi il Consiglio Regionale della Lombardia si troverà a discutere la proposta di legge 195 per la «regolamentazione delle attrezzature dei servizi religiosi».
Il tema sta a cuore alla nostra provincia dove, per quanto riguarda le moschee, ci sono tre fronti caldi: il capoluogo, con la comunità islamica guidata da che vorrebbe costruire una moschea in un capannone dismesso e, scontrandosi con il divieto del Pgt, intende far ricorso al Tar. Poi c’è Gallarate, dove la situazione è calda ma in stand-by. E Busto , dove il sindaco si è detto contrario.

La proposta di legge 195 propone di regolamentare i nuovi luoghi di culto, per esempio chiedendo di attivare una procedura di Vas per ogni nuovo edificio; un’analisi delle caratteristiche del territorio per tutelare la pubblica sicurezza, la morale e il decoro; parcheggi in numero soddisfacente e, come proposto da Anci Lombardia, dispositivi di sicurezza collegati a tutte le forze dell’ordine. Inoltre, dovranno essere fatte valutazione sulla viabilità, chiedendo, se è il caso, un adeguamento.
«Il nostro intento è quello di fare chiarezza, di modificare la legge 12 rispetto a principi di pianificazione omogenei. Una volta approvata, la legge sarà un riferimento chiaro per tutti» commenta , consigliere regionale di Forza Italia.
«Non si vieta la possibilità di realizzare luoghi di culto, ma si chiede di fare valutazioni di carattere urbanistico. Si tratta di un provvedimento importante e necessario, che dà regole chiare e che garantisce la possibilità di praticare un culto» specifica (eletto consigliere con la lista Maroni Presidente).
Secondo l’opposizione, però, una legge di questo tipo sarebbe incostituzionale. Pd, Patto Civico e Movimento 5 Stelle presenteranno dunque tre pregiudiziali di costituzionalità che verranno discusse questa mattina prima del progetto di legge 195.

In sintesi, secondo l’opposizione, una legge di questo tipo «stravolge e ribalta la logica della Costituzione, subordinando la libertà di culto alla stipula di intese con lo Stato»; «scavalca le competenze della Regione che non può incidere sul tema della libertà religiosa»; «vincola la libertà religiosa alla diffusione nazionale». «La legge così è a rischio impugnativa – afferma , consigliere regionale del Pd – L’obiettivo è conciliare il tema della legalità e della sicurezza con i diritti garantiti dalla Costituzione. Ma così come è strutturata la legge è lesiva dei principi cardine della Costituzione».
E ancora: «Pensiamo alla Vas: è uno strumento enorme che viene richiesto per grossi interventi. La Regione non l’aveva proposta neanche per Malpensa. La necessità di attivare una procedura di Vas per un luogo di culto ha raccolto perplessità da esponenti di tutte le religioni, tra cui la Curia».
«Io sono esigente e severo sul versante della sicurezza e della legalità, ma qui manca il rispetto della Costituzione. Una legge del genere è frutto di un atteggiamento irresponsabile, che non affronta il tema vero, ovvero come coniugare la sicurezza alla Costituzione».
Circa alle 15 si conoscerà l’esito della votazione.