“Poltronificio” Lega in Regione Ecco fedelissimi made in Varese

“Poltronificio” Maroni: nelle società di Regione Lombardia, l’infornata di nomine dei fedelissimi del Governatur. Un’occupazione di posti molto “varesina”.

Se qualche settimana fa un leghista di ferro come l’ex sindaco di Buguggiate ammoniva che «le società e gli enti regionali andrebbero chiusi se non servono, invece che occuparne le poltrone», l’andazzo di questi primi mesi di governo regionale a guida sta mostrando che la tendenza non è proprio quella delineata da Vedani.

I posti in Regione Lombardia si occupano, piazzando i propri fedelissimi. Tecnici, sì, ma di provata fiducia “maroniana”, molti dei quali con le radici nel Varesotto.

Un fatto che indispettisce non poco gli alleati pidiellini, contro cui il presidente regionale ha invece posto dei veti di peso, come quello su .

L’ultima infornata di nomine fine giugno è stata emblematica in questo senso, monopolizzata dai fedelissimi del “governatur” varesino.

L’incarico più ambito, la presidenza di Infrastrutture Lombarde Spa, che si porta in dote una ricca indennità da 94 mila e 50 euro lordi annui, è andata a , ingegnere, classe 1952, nativo di Chiavenna ma residente a Gavirate, braccio destro di lunga data di Maroni e componente dello staff della segreteria provinciale leghista guidata da . Con lui nel Cda ci sarà un’altra varesina, , che è direttore generale vicario alla famiglia e solidarietà sociale (l’assessorato della maroniana , unica varesina entrata a far parte dell’esecutivo di Palazzo Lombardia), a fianco del dg , che con Maroni condivide la passione per la musica e l’appartenenza al “Distretto 51”.

La presidenza del consiglio di gestione di Lombardia Informatica Spa, assegnata anche questa il 27 giugno, è finita a , altro varesino e maroniano di ferro.

Per lui un compenso da 26 mila e 856 euro lordi all’anno. Nel consiglio di sorveglianza della stessa società ha invece trovato spazio un altro varesino, nel posto che spetta alla minoranza: è , commercialista di Porto Ceresio con una sfilza di esperienze nei collegi di revisione, indicato dal Pd del capogruppo . Percepirà un’indennità da 20 mila euro lordi annui. Lo stesso Alfieri che ha criticato certe nomine politiche di Pdl e Lega, invocando nelle società «esperti di alto profilo del settore».

Un altro varesino, uomo di fiducia del sindaco maroniano di Varese , si è accomodato invece nel consiglio di amministrazione dell’Arpa.

Si tratta di, avvocato, già dirigente capo area in Comune a Varese: per lui un compenso da 949 euro e 5 centesimi mensili, ovvero il 15% dell’indennità dei consiglieri regionali.

E ancora un maroniano doc, in prima linea nella campagna elettorale regionale, è , segretario di circoscrizione della Lega Nord a Gallarate e già consigliere comunale a Jerago con Orago: da funzionario del gruppo consiliare del Carroccio è stato promosso a dirigente della segreteria del gruppo Maroni Presidente, con uno stipendio da 58 mila euro lordi all’anno. Insomma, un elenco che si è allungato notevolmente.

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