Profughi sbarcano a Busto Allarme per il virus ebola

I profughi sbarcano in via dei Mille: subito in allerta i residenti della zona. Dal Comune giungono rassicurazioni sul loro stato di salute, visto che alcuni provengono dai Paesi toccati dall’emergenza ebola: «Sono già transitati dai ricoveri di Samarate e Gallarate e sono seguiti scrupolosamente da un medico e dall’Asl».

Eppure ieri pomeriggio, quando i residenti di via dei Mille hanno iniziato a notare una serie di movimenti “sospetti” nella palazzina al civico 5 che ospitava l’ex Cral dell’Enel, sono partite una serie di telefonate allarmate, nei confronti del comando di polizia locale ma anche, per interposte conoscenze, dello stesso sindaco . L’amministrazione comunale era stata preallertata nei giorni scorsi dal Prefetto del possibile arrivo di alcuni profughi, visto che la situazione nelle strutture di Gallarate e Samarate dove fino ad ora sono stati ospitati stava diventando insostenibile,

causa “overbooking” delle location, ormai sature. A Busto Arsizio ha dato la sua disponibilità ad accogliere i profughi un privato, l’azienda agricola Katiusha Balanzino di Arona (un avvocato milanese che da alcuni anni si è reinventata allevatrice, e moglie dell’imprenditore di Somma Lombardo , già noto alle cronache per aver assunto come consulente legale l’ex pm ), che ha messo a disposizione una struttura di proprietà in via dei Mille, non distante dalla zona della stazione Nord, in un comparto di edifici in gran parte non abitati.

Si tratta dell’ex sede del Cral Enel, in una palazzina in gran parte disabitata da tempo ma ancora perfettamente agibile. Qui da qualche giorno hanno iniziato ad affluire i profughi che il ministero degli interni sta cercando di distribuire sul territorio.

Prima quattro o cinque, poi ieri un’altra tornata di arrivi, tutto senza cercare di fare troppo rumore, dopo il clamore del caso del residence di Samarate: in tutti sono una ventina circa le persone presenti nei locali di via dei Mille, con la prefettura che avrebbe previsto una disponibilità massima di 25 posti. I profughi provengono tutti dalla zona dell’Africa Occidentale: Nigeria, Costa d’Avorio, Gambia, Mali, Guinea, Centrafrica e Senegal. Sulle condizioni sanitarie dei profughi sono giunte ampie rassicurazioni a Palazzo Gilardoni, sia perché i profughi sono già stati sottoposti ai controlli di rito al loro arrivo nelle strutture di Samarate e Gallarate, sia perché hanno un medico di riferimento che li segue e sono stati presi in carico dal distretto Asl, come previsto dai protocolli. Eppure il vicinato di via dei Mille fin da subito si è fatto sentire, per ottenere rassicurazioni. Non mancheranno le prevedibili polemiche. Già nel 2011 a Busto furono accolti 13 profughi africani, alloggiati al Pime.

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