Scende il lago, la Mv Agusta torna a regime

Dopo tre giorni di stop l’Mv Agusta ritorna a lavorare a pieni ritmi

Nella giornata di ieri è ripartita l’attività nel reparto produttivo, chiuso a scopo precauzionale dopo l’esondazione del lago di Varese. Il cuore dell’azienda motoristica della Schiranna era scampato all’avanzata dell’acqua, fermatasi a pochi metri dalle sue porte: l’impossibilità di muoversi con i muletti – mezzo indispensabile per collegarlo agli altri reparti – e l’esigenza di staccare i macchinari dalla corrente elettrica per non correre pericoli avevano tuttavia costretto i responsabili a prendere la decisione di sospendere il lavoro.

/>Con il bacino ora in lenta ma costante discesa nell’atto di ritornare dentro al suo letto, ieri si è potuto ricominciare, nonostante il piazzale interno sia ancora allagato fino quasi all’entrata della portineria e sia necessario muoversi sulle passerelle di legno montate nel corso dell’emergenza. Le previsioni meteo promettono bel tempo ed il rischio che arrivi altra pioggia con il lago ancora fuori è scongiurato.
Non è invece a tutt’oggi possibile procedere ad una stima attendibile dei danni causati dall’esondazione: l’acqua ha invaso il capannone nel quale sono dislocate ricerca e sviluppo ed altri attualmente in disuso. Sono certe le ripercussioni ad alcune macchine come banchi prova e strutture di collaudo, così come saranno da valutare le perdite che corrispondono a cinquanta moto non consegnate per ogni giorno di fermo.
L’impresa ha riabbracciato dunque il centinaio di operai che lunedì, martedì e mercoledì erano stati lasciati a casa nell’impossibilità di lavorare. Va parimenti sottolineata l’abnegazione di chi ha passato le notti di piena restando in fabbrica a controllare il funzionamento delle pompe aspiratrici e verificando la tenuta delle porte.