Tutto esaurito in pronto soccorso. E c’è lo stop ai ricoveri non urgenti

All’ospedale di Circolo è scattato il Piano di gestione del sovraffollamento: da agosto è la quinta volta che il polo sanitario ricorre a questa misura

VARESE – Sono stati giorni difficili per il Pronto Soccorso dell’ospedale di Circolo ed è scattato il Piano di gestione del sovraffollamento. L’inizio di settimana al pronto soccorso di Varese ha registrato una situazione da “tutto esaurito”.
Nella giornata di ieri, infatti, è stato deciso di bloccare tutti i ricoveri di elezione per gli interventi programmati.
Questo ha permesso a numerosi reparti di liberare posti letto per accogliere i pazienti che si sono rivolti nel fine settimana appena trascorso all’unità

operativa di Emergenza-Urgenza, diretta da .
È la quinta volta, dall’agosto scorso, che l’ospedale ricorre a questa misura individuata come le soluzioni da adottare quando il numero di pazienti disposti sulle barelle aumenta in modo eccessivo. «Questa misura ha alleggerito la situazione pesante che si era venuta a creare nei giorni scorsi all’interno del Pronto Soccorso – spiega Perlasca – Alcuni reparti hanno cessato l’attività ordinaria di ricovero e hanno accolto i pazienti in attesa di un posto letto presenti al Ps».

L’Asst dei Sette Laghi, che dal primo di gennaio ha preso il posto della vecchia azienda ospedaliera, considera prioritaria la risposta ai pazienti che si presentano al Pronto Soccorso in situazione critica.
Per questo motivo, vengono individuati i pazienti che presentano patologie realmente urgenti al punto di vista clinico per garantire loro percorsi prioritari e chiari. Questo aiuta a ridurre i disagi, in caso di sovraffollamento, e fa sì che i rallentamenti che si possono verificare vengano ridotti al minimo indispensabile.
In realtà, il lunedì nero registrato ieri nel reparto diretto dal dottor Perlasca non sono stati dovuti a un numero di accessi superiore alla media.
«Il numero di accessi registrato è stato in realtà regolare: il primo dell’anno abbiamo avuto 147 pazienti, 179 il 2 gennaio e 164 il 3».

Nella giornata di ieri le persone che si sono rivolte al Pronto Soccorso sono state circa 170.
«Nella media – continua Perlasca – Il problema di gestione è stato legato alla complessità dei casi: tanti pazienti appartenenti alla “classe di ferro” del 1920».
«Nella mattinata di domenica avevamo 11 pazienti, tutti intorno ai novant’anni, in attesa di ricovero. Si tratta di un numero elevato di malati fragili e poli patologici. Questo ha causato un super lavoro da parte del personale medico infermieristico che ha fatto più del proprio dovere». Oltre ai virus parainfluenzali che stanno mettendo in difficoltà molti dei nostri grandi anziani, soprattutto nel caso di forme virali che colpiscono l’apparato gastroenterico, all’affollamento del Pronto Soccorso ha concorso anche il lungo ponte festivo.
«Venerdì era festa perché era il primo dell’anno, poi ci sono stati sabato e domenica. Questo significa che gli ambulatori dei medici di medicina generale sono rimasti chiusi».
Problema, quello legato all’irreperibilità dei medici di medicina generale durante le festività comandate, che dovrebbe via via essere superato una volta che la riforma della sanità lombarda diventerà operativa a tutti gli effetti.
Infatti, oltre alla costituzione e delle Asst e delle Ast (che sostituiscono le vecchie Asl), la riforma della sanità lombarda prevede un’integrazione tra l’attività fatta sul territorio da parte delle Asst e dei medici di medicina generale, che si dovranno unire in ambulatori operativi dalle 8 alle 20, sette giorni alla settimana.