Varese è ancora nella lista nera Cinque filo jihadisti abitavano qui

In Italia sono 60; alcuni hanno vissuto per anni in città, a Cassano, Gallarate e Busto. L’elenco è stato diffuso dall’intelligence americana. I profili? «Incensurati e invisibili»

– Sessanta filo jihadisti in Italia: cinque sono transitati attraverso la provincia di Varese.
Si chiamano terroristi globali e l’elenco di quelli che hanno avuto base nel nostro Paese è stato diffuso lo scorso 16 gennaio da Washington, quindi dal’intelligence americana.
Cinque di loro sono transitati attraverso il nostro territorio. Anzi vi hanno vissuto: stando alle forze di polizia oggi non risiedono più nella nostra provincia. Ma vi hanno vissuto per anni tra Cassano Magnago, Varese, Busto Arsizio, in due erano residenti a Gallarate.
L’età spazia tra i 30 e i 50 anni, la nazionalità oscilla tra Marocco e Tunisia, sono tutte persone attenzionate dai servizi segreti per avere in qualche modo avuto contatti con reclutatori jihadisti e per aver fatto proselitismo.

Al momento nessuno dei cinque sarebbe più residente sul nostro territorio. , parlamentare Pd spiega: «L’allarme è destinato a restare alto e così sarà per molto tempo».
Il profilo dei nostri cinque filo jihadisti è identico: incensurati, in regola con il permesso di soggiorno, invisibili.
In pratica dei fantasmi. Tutti lavoravano cambiando spesso posto di lavoro. Tutti avevano quale riferimento moschee milanesi.
Al momento le forze di polizia escludono contatti con il centro studi islamici di via Giusti e altre realtà presenti sul nostro territorio. Anche se sono in corso indagini e controlli approfonditi su tutto il territorio provinciale. Secondo l’intelligence i controlli sono dovuti al fatto che, se i vertici delle nostre comunità islamiche sono specchiati e noti da anni, le comunità stesse non sono affatto omogenee. Insomma nuovi arrivi e frequentazioni sono al vaglio degli inquirenti.

Marantelli spiega:«La situazione è estremamente delicata. Non posso aggiungere altro. Ma il quadro è delicato su tutto il territorio comunale. Incluso il nostro. L’allarme terrorismo, io temo, persisterà a lungo».
Marantelli ha anche specificato che «la nuova procura anti terrorismo è l’organo al quale rivolgersi in questi casi. Lo farò in merito alla situazione varesina».Perle forze dell’ordine al momento non vi sarebbero criticità particolari sul territorio provinciale. Che resta tra quelli maggiormente attenzionati inItalia.

/> In particolare per la presenza dell’aeroporto intercontinentale di Malpensa e per i corposi flussi migratori in seno al territorio.
Stando all’intelligence la nostra provincia sarebbe perfetta per nascondersi: piccoli paesi o grandi città dove chi è un fantasma non dà nell’occhio e a Milano e un grande aeroporto a due passi di strada.
Non a caso i terroristi globali hanno spessissimo cambiato residenza, lavoro e sono tutti senza famiglia. Fantasmi che predicano l’odio attraverso moschee e web. E che raccolgono denaro da destinare alla jihad.