Il grande aeroporto del Nord fa sul serio La politica c’è. Torneranno anche i conti?

Entro la prima settimana di settembre l’analisi sulla fusione tra i gestori di Malpensa, Linate e Orio. La Regione benedice il progetto. Alfieri (Pd): «Con un solo soggetto, niente concorrenza ma sinergie»

– Fusione tra Sea, gestore degli scali di Malpensa e Linate e Sacbo che si occupa, invece, dell’aeroporto di Bergamo Orio al Serio: se il matrimonio si potrà fare lo dimostrerà, conti e opportunità messe nero su bianco, lo studio affidato dai Comuni di Milano e Bergamo a Stefano Paleari, rettore dell’Università di Bergamo e direttore scientifico dell’Iccsai, centro studi sull’aviazione.

fare il gregario

La prima settimana di settembre, e non a fine agosto, è atteso l’esito dello studio che, da un punto di vista economico, dovrà dire se sia conveniente e auspicabile un grande aeroporto del Nord.
Futura governance, valutazione delle due società (Sea è valutata 1,4 miliardi di euro; Sacbo arriverebbe a fatica a 500 milioni), ma anche prospettive future di traffico aereo e sinergie tra le tre infrastrutture sono i vari aspetti su cui Paleari dovrà

rendicontare.
Certo Bergamo non intende rivestire un ruolo da gregario. Il timore di essere fagocitata dalla “grande” milanese Sea è tuttora reale, tanto che la futura governance di un’eventuale nuova società dovrebbe risultare un po’ più equilibrata a favore di Sacbo per convincere i bergamaschi. I numeri dei tre scali messi insieme portano sulla vetta di 37 milioni di passeggeri l’anno, raggiungendo quasi i 38 milioni di Fiumicino.
E chissà che non sia la volta buona, quella per cui, anziché farsi concorrenza, gli aeroporti lombardi (Brescia orientata ad est esclusa) comincino a remare nella stessa direzione e a fare squadra.

E la politica? Il Comune di Milano sta scaldando i motori per le elezioni di Palazzo Marino, ma la Regione a guida Roberto Maroni si è sempre detta convinta sostenitrice di un progetto di integrazione tra gli scali lombardi.
Così l’interesse del governatore leghista, mai nascosto, di poter acquisire quote Sea, potrebbe diventare un ingresso di regione Lombardia nella futura nuova società.
«L’integrazione tra gli aeroporti lombardi è, a pieno titolo, nell’agenda politica», dichiara Alessandro Alfieri, consigliere regionale Pd e segretario del partito democratico della Lombardia che non ne fa una questione elettorale in capo al Comune di Milano, ma parla, anzi, di «trazione Pd» della faccenda. In altre parole: «Si fa sul serio».
Alfieri sostiene che i passi non debbano essere affrettati e che si debba «eliminare le preoccupazioni delle forze economiche e territoriali». Il quadro che il professor Paleari consegnerà ai Comuni di Milano e Bergamo conterrà gli elementi utili per decidere.

Certo è che, annota il segretario della Lombardia del Pd, «con un solo soggetto a gestire i tre aeroporti, sarà possibile definire la vocazione di ciascuno ed evitare la concorrenza eliminando i duplicati». Regione Lombardia si è sempre detta disposta ad essere della partita.
«Ha interesse ad avere un interlocutore unico», evidenzia Alfieri. Dunque, prima ancora della possibilità di entrare nel nuovo soggetto, la Lombardia può guardare soltanto con entusiasmo alla costituzione di un soggetto che “faccia rete” o meglio sintesi tra tre scali aeroportuali che non sembrano volersi intendere fino ad ora. Si sa bene, del resto, come la stessa Linate, gestita da Sea come Malpensa, sia di fatto in concorrenza con la “sorella” che sta in provincia di Varese.

Eppure il “decreto Linate” emanato dall’ex ministro dei Trasporti Maurizio Lupi non pare aver sortito questo incredibile scatto di reni che si pensava per il Forlanini. Voli ne sono stati tolti a Malpensa, ma sembrerebbe che con la prossima stagione invernale, in vigore da fine ottobre, qualche rotta risulterà ridimensionata (Dusseldorf?), se non addirittura cancellata come la Linate – Stoccarda operata da airberlin.
Un’integrazione tra gli aeroporti lombardi offrirebbe «più razionalità a Malpensa e maggiori investimenti sull’unico scalo che ha potenzialità di sviluppo», indica il consigliere regionale Dem.
Il quale vede di buon grado il ruolo fondamentale che Regione Lombardia potrebbe giocare, anche verso il governo centrale. «Sarebbe come avere un attore in più al fianco delle istituzioni», chiude Alessandro Alfieri.