«L’azienda non è profitto ma comunità»

Gabriele Galante e la sua Imf: uno stile d’impresa che valorizza risorse e lavoratori. «Dalla Cina al Brasile, trattamento equo e investimenti nelle professionalità locali»

– Gabriele Galante, la sua azienda e la sfida della globalizzazione; sfida etica come si è capito dalle parole del padre fondatore della Imf mercoledì sera al Cfp di Luino.
L’azienda luinese è una realtà importantissima nella produzione d’impianti e macchine per fonderia, lanciata nella sfida globale.
«Scopo dell’impresa non è semplicemente la produzione del profitto, ma la sua esistenza stessa come comunità di uomini che, in diverso modo, perseguono il soddisfacimento dei loro fondamentali bisogni e costituiscono un particolare gruppo al servizio della società».

Queste le parole dell’imprenditore luinese, al termine di una riflessione sul concetto di globalizzazione: «L’azienda è il modo attraverso il quale le persone possono vivere e trarre vantaggio dall’economia globale, deve rappresentare un luogo di opportunità per chi lavora e deve potersi realizzare attraverso il lavoro dell’individuo come persona non solo come lavoratore».
Questa è la visione dell’industriale luinese fautore di un miracolo aziendale partito da un piccolo locale e un paio di operai. Dopo 42 anni di lavoro, i dipendenti oggi sono 414 ai quali si aggiungono molte altre collaborazioni, e i siti produttivi sono sparsi nei cinque continenti. Un esempio del fare impresa oggi, nelle difficoltà nazionali e mondiali.