Le famiglie sono alla canna del gas Il 40 per cento non paga le bollette

Circa il 40% dei varesini non paga le bollette entro la data prevista. In preda alle numerose, e sempre più complesse, scadenze tributarie le bollette passano in secondo piano: si pagano quando si riescono a raccimolare i soldi necessari.

Prima le tasse. Questo è quanto emerge dalle associazioni dei consumatori. «A Varese abbiamo tanta gente senza fornitura energetica – denuncia dirigente di Adiconsum- Sulla cima degli insoluti c’è la bollettazione del gas».

Secondo Federconsumatori il boom di insoluti sul caro-bollette «è un fenomeno in aumento».

Nuovi interventi

È una Varese preda di una doppia povertà energetica quella che sta tentando la difficile scalata verso la ripresa economica. I consumi rimangono depressi, le imprese sborsano sia sul fronte della produzione di energia (calano i volumi e anche i margini) sia sui prezzi da pagare per consumarla, che si potranno un po’ ridurre solo a colpi di difficili manovre taglia-tariffe come quella in gestazione per le Pmi.

Intanto le famiglie sono in crisi profonda: si allarga il disagio, aumentano le morosità per necessità. Come se non bastasse la grande rete elettrica rischia di ripiombare in crisi, non per la penuria di generazione (che non c’è più), ma per l’impatto problematico delle energie rinnovabili, discontinue e poco programmabili.

E poi c’è la giungla di offerte delle aziende fornitrici e gestrici dei servizi energetici che manda in confusione il consumatore che, spesso, si fa allettare dai numeri di copertina, dove non sono sempre esplicitati gli oneri dovuti che si vanno a sommare al costo del consumo effettivo dell’energia. Bisogna dunque «stringere selettivamente le maglie della regolazione per tutelare i cittadini in effettivo stato di difficoltà economica – spiega di Federconsumatori – ed evitare le facili sospensioni del servizio, contrastando al tempo stesso comportamenti opportunistici».

Chiarezza e correttezza,intanto. L’Authorità per l’Energia promette nuovi interventi. Con la “bolletta 2.0” ad esempio: arriverà un foglio semplificato con un prospetto chiaro di quel che paghiamo, ma anche con un confronto con le altre formule contrattuali disponibili sul mercato, con la possibilità di tornare subito alla tariffa di maggior tutela.

Le mazzate spesso arrivano con i conguagli. «Molto spesso non corrispondono ai consumi effettivi – continua De Lorenzo – Ci sono delle regole e degli obblighi che molti gestori, che non sono i distributori di energia, non rispettano, come quello di rilevare almeno una volta all’anno o ogni sei mesi, a seconda della fascia di consumo, i metri cubi di metano consumati. Il cittadino, dal canto suo, non comunica l’autolettura e poi arrivano conguagli salatissimi».

Errori di calcolo

La rateizzazione in caso di una bolletta salasso è possibile. «Attenzione però – metto in allerta Adiconsum – solo se la richiesta di rateizzazione viene fatta entro la scadenza dei termini di pagamento. In caso contrario non c’è più nulla da fare».

In alcuni casi, il salasso può dipendere da errori a carico della società gestrice (cambiando il gestore, non cambia il distributore). «In questo caso – continuano le due associazioni – bisogna affidarsi sempre al distributore perché se ci sono anomalie nelle letture risolve subito il problema».

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