Nuova Sea Handling La Ue si fa attendere

Ancora nessun pronunciamento da parte di Bruxelles, ma il fronte pro Airport Handling è compatto. Nell’incontro di ieri tra la presidenza e i vertici Sea con le organizzazioni sindacali, è stato riportato un dato positivo. Alla proprietà e al management Sea si può aggiungere il governo con i ministeri dei Trasporti e degli Affari europei schierati a favore della nascita di una newco di fronte alla commissione europea. Il progetto di costituzione della nuova società, Airport Handling, attiva sugli scali di Malpensa e Linate, è stato consegnato a Bruxelles a fine novembre e, si dice, ci vogliano almeno venti giorni prima di una risposta da parte dell’Ue. Sea Handling dovrà chiudere, finisce un’epoca.

Ma sugli aeroporti gestiti da Sea vuole essere sventolata la bandiera della libertà d’impresa che non potrebbe impedire una grande società di servizi aeroportuali a terra. «E’ l’unico modello accettabile e sostenibile: quello di una grande azienda che faccia handling», dichiara Monica Avanzi (Filt Cgil). «L’alternativa sarebbe un settore di lavoro in mano alle cooperative e al caporalato che non accetteremo e contro il quale siamo pronti a tutto». Sindacato compatto. Anche la Flai Trasporti e Servizi parla della necessità di una «grande azienda».

E intanto, ieri al tavolo, il segretario della Flai Andrea Orlando ha riportato le sue perplessità per quanto riguarda il lavoro di handling nel settore cargo a Malpensa, primo aeroporto in Italia nel traffico merci: «Temiamo possano farsi avanti modelli di offerta più incisivi dei nostri, full handler (magazzino e carico/scarico), che toglierebbero un pezzo dominante di mercato». Lo sguardo è puntato su Mle Argol, qualche anno fa controllata Sea al cento per cento. «E’ stata una scelta sbagliata del vecchio management venderla (ora Sea possiede il 25%, ndr)», sostiene Orlando. Il presidente Sea Pietro Modiano, «si è dimostrato d’accordo con la ferrea volontà del sindacato di una grande società di handling», riporta Avanzi.

Mentre Orlando ha avuto rassicurazioni circa un impegno massimo a fare servizi aeroportuali a terra «più di prima e ancora meglio di prima».

Restano ugualmente i timori fondati di migliaia di lavoratori. Stamattina ci sarà l’incontro tra le parti per un’intesa sulla cassa integrazione straordinaria destinata a 2300 dipendenti di Sea H per cessazione dell’attività. Il futuro resta una strada da percorrere, non impossibile ma in salita. E il sindacato torna a un richiamo generale circa i comportamenti aziendali. «I sacrifici e le rinunce dovranno essere anche dei dirigenti», ricorda Monica Avanzi «anche loro dovranno mettere da parte retribuzioni e premi».

Malpensa

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