«Sea è Malpensa: arrivano mesi grigi ma si riprenderà»

Vertice tra Modiano, Regione, sindaci e operatori: «Il futuro? Voli intercontinentali, non low cost. Noi ed Emirates crediamo molto nel terminal 1»

– «Sea è Malpensa, non Linate. E non siamo soli perché anche il nostro principale azionista, il Comune di Milano, tiene a Malpensa, un aeroporto il cui futuro è sui voli intercontinentali non sulle low cost».
Il presidente Sea Pietro Modiano parla davanti alla commissione regionale Attività produttive, che è di nuovo uscita sul territorio per incontrare chi «porta sulle spalle la fascina tutti i giorni», come dice il presidente della commissione Alessandro Ciocca.
Dopo un primo incontro con gli albergatori,

i commissari dei vari partiti (Pd, Lega Nord, Lista Maroni, Cinque Stelle) sono di nuovo in zona, ospiti ieri all’Infocenter del terminal 1 di Malpensa, per ritrovare i sindaci di sedime (Somma Lombardo, Ferno e Lonate Pozzolo), la Provincia di Varese e i rappresentanti degli albergatori, dei parcheggi remoti, dei noleggi con conducente. Tutti presenti per esprimere i rispettivi timori su un lavoro che non gira, e per dire che Malpensa dovrebbe, invece, essere fonte di attività e di occupazione.

«Sea non fa fatica ad essere qui: vuole ascoltare, prendere atto di cosa accade fuori dall’aeroporto, fare un censimento delle questioni aperte. Siamo sulla stessa barca», premette Pietro Modiano.
Il decreto Linate del ministro Lupi penalizzerà Malpensa? «Ci saranno numeri brutti per Malpensa nei prossimi mesi, senz’altro. Ci sarà anche nervovismo, ma recupereremo», assicura il presidente.
Il trasferimento di AirBerlin da Malpensa a Linate, che costerà allo scalo della brughiera 400mila passeggeri all’anno in meno, è soltanto una delle voci che penalizzerà il terminal 1. «Siamo molto attenti e stiamo monitorando, ma crediamo in noi stessi nel T1: vedrete, ad aprile sarà bellissimo ed efficientissimo», aggiunge Modiano, che ricorda i 100 milioni di euro di investimenti Sea per il 2015 e segnala un +12,4% di passeggeri intercontinentali nei primi dieci mesi dell’anno, «un dato ottimo, che non rimarrà a chiusura anno, ma che ci fa ben sperare».

C’è poi Emirates che crede in Malpensa. C’è il viaggio del presidente Modiano e del ministro Lupi nel Golfo e a Singapore. «Certo mancano i voli di feederaggio (quelli di corto e medio raggio che portano passeggeri per i voli intercontinentali, ndr): questo è il grande problema, ma ci stiamo lavorando con determinazione».
Riaperta la riflessione anche sul masterplan di Malpensa: «Prima di rinunciare alla terza pista e di alzare bandiera bianca vogliamo pensarci molto bene – rende noto Modiano – Dobbiamo sapere, dati alla mano, quanto costa ampliare Malpensa con le due attuali piste e fino a quando potrebbe reggere. Crescendo del 4,5% all’anno, in 20 anni Malpensa sarebbe satura: noi abbiamo il compito di programmare l’infrastruttura ai prossimi 20 anni».

Ma, dice il presidente Sea, «non scodelleremo un dato di fatto al territorio». Dialogo, dunque. Quello che chiede il territorio, non solo i sindaci.
Ma anche Federalberghi, che intanto avanza la richiesta di inserire sul sito dell’aeroporto gli alberghi della zona dove poter prenotare una stanza. E i parcheggi privati, che rivendicano tariffe dei park Sea meno concorrenziali. E gli Ncc, che lamentano norme datate, con prenotazioni ancora via fax e l’impossibilità di caricare nella vicina Svizzera.
Il presidente della commissione prende nota. E dalla Provincia di Varese è il vicepresidente Giorgo Ginelli a garantire: «Sarò la cassa di risonanza del territorio al tavolo sugli effetti del decreto Lupi».