Trasporto merci, via all’Alptransit San Gottardo, parte la nuova era

A 160 chilometri l’ora per 13 chilometri, tutti sotto il Gottardo: ieri è stata la prima volta che un treno ha percorso il tratto Bodio-Faido della Galleria di Base del Gottardo, opera chiave di Alptransit, il sistema di collegamenti ferroviari che in pochi anni porterebbe la Svizzera a chiudere di fatto le porte al traffico merci su gomma. Un’opera fondamentale anche per la provincia di Varese: un terzo del volume delle merci che attraverso il treno passano dalla Svizzera dovranno passare da Luino, attraverso il tratto che parte da Gallarate e che potrebbe portare vantaggi anche a Malpensa e ad Hupac, il centro intermodale di Busto Arsizio.

Quella di ieri mattina è stata una tappa fondamentale verso il completamento dei lavori, nel dicembre 2016. «Tra novecento giorni», come recitava il principale slogan dell’evento. A dare il via alle corse di prova sono stati la ministra svizzera dei Trasporti, Doris Leuthard, il presidente della direzione Alptransit Renzo Simoni e l’amministratore delegato delle Ferrovie Federali Svizzere, Andreas Meyer.

Presente anche il presidente del Consiglio di Stato del Canton Ticino, Paolo Beltraminelli. Nel dicembre 2016 potranno quindi iniziare i test lungo tutto il tunnel, «la più lunga galleria ferroviaria al mondo», come ha ricordato Doris Leuthard. Nel frattempo, la tratta di prova verrà percorsa fino alla fine di giugno 2014, e la velocità massima arriverà gradualmente a 220 chilometri l’ora, il massimo che i treni merci potranno raggiungere lungo il percorso una volta a regime.

«A giugno 2016 Confederazione e FFS riceveranno una galleria pronta per l’uso» ricorda Renzo Simoni. L’opera è fondamentale per l’economia svizzera: il collegamento tra il Lago di Lugano e quello dei Quattro Cantoni verrà accorciato di sessanta chilometri, e per di più, passando sotto la montagna, sarà meno in pendenza e percorribile da treni merci più pesanti e in meno tempo, ma anche per i passeggeri ci saranno vantaggi, perché la galleria permetterà di collegare Zurigo a Milano in circa tre ore, una in meno rispetto ad oggi.

Il periodo di prova sarà lungo e complesso: verranno testate le interazioni dei diversi deflussi, sistemi e impianti così come i binari, la linea di contatto, l’alimentazione elettrica, il comando, la protezione automatica dei treni e la comunicazione di sicurezza e di messa in esercizio. Il tutto alla velocità massima.

Ora che i lavori svizzeri procedono spediti, però, tocca all’Italia mettersi in moto, e per il nostro territorio il gioco varrebbe davvero la candela: la tratta di cui la galleria del Gottardo fa parte, infatti, è la Genova-Rotterdam, che dovrebbe passare dal tratto Gallarate-Luino, con Malpensa snodo chiave per le merci.

L’adeguamento della tratta e, soprattutto, l’ampliamento a quattro metri delle gallerie del tratto luinese sono un punto fondamentale anche per gli Svizzeri, che proprio per questo hanno stanziato 190 milioni di euro per le opere da fare in Italia: il timore è quello di ritrovarsi, dopo tanti sforzi, la strada sbarrata verso il più vicino sbocco al mare, cioè Genova. Per il Canton Ticino, poi, il problema sarebbe anche la difficoltà di collegamento con l’hub di Malpensa, l’aeroporto più vicino: per questo metà del finanziamento arriva proprio dalle casse del cantone di lingua italiana. Andreas Meyer, numero uno delle ferrovie svizzere, sgombra il campo da dubbi: «Conosco il gruppo dirigente delle Ferrovie dello Stato, da Mauro Moretti in poi: sono persone di fiducia, so che per il 2016 ce la faranno». Sulla Provincia di Varese di oggi due pagine speciali sull’opera che rivoluzionerà il trasporto merci.

San Gottardo

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