17 Ott 2011
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VARESE (a. mor.) «Vogliamo capire cosa sia accaduto a nostro figlio in mensa». Parla Stefania Bassetti, la mamma del bimbo che il 21 settembre si è sentito male in mensa, alla scuola elementare Marconi di Bizzozero, subito dopo aver messo in bocca una forchettata di pasta al pesto. «Mio figlio è allergico alla frutta a guscio, quindi ad alimenti quali la noce, la nocciola e gli anacardi – spiega Bassetti – Le allergie sono documentate con certificati medici.
La scuola e la mensa ne sono al corrente, tanto è vero che per lui arriva un vassoio speciale, su cui è indicato il suo nome. Quel giorno, all’interno del vassoio, c’era la pasta al pesto. Un condimento che mio figlio non mangia perché solitamente il pesto contiene frutta a guscio o tracce di questa. E’ stato proprio il bambino a dire che non poteva cibarsene. Le maestre, allora, hanno chiamato la mensa per chiedere spiegazioni. È stato loro risposto che quel piatto, se portava il nome di nostro figlio, rispondeva alle esigenze della sua dieta. Peccato che non appena il bambino ha messo in bocca una forchettata di pasta ha rimesso. Sono stati quindi chiamati i genitori che, alla comparsa di altri sintomi, lo hanno portato all’ospedale del Ponte. Dove è stato ricoverato e gli sono stati somministrati cortisone, antistaminici e ossigeno per respirare meglio. La diagnosi è choc anafilattico da alimento. Il sospetto, di conseguenza, è che il suo piatto sia stato scambiato con quello di qualche altro bambino».
I genitori non intendono sorvolare sull’accaduto. «Si tratta di un fatto grave – continua la mamma – E’ vero che errare è umano, ma non ci si può permettere di sbagliare quando di mezzo c’è la salute di un bambino. È giusto che chi ha peccato di disattenzione sia punito. Noi intendiamo andare a fondo, tanto è vero che stiamo raccogliendo tutte le testimonianze e il materiale».
Responsabile della ristorazione scolastica è Vivenda Spa che non ha voluto rilasciare dichiarazioni sull’accaduto.
e.marletta
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