Anosike perfetto, Eyenga encomiabile. E giocando come Ferrero risorgeremo

Dominique subito presente, Maynor non sembra in partenza

Stavolta c’è, dall’inizio. Ficcante al tiro, concentrato, leggiadro e potente anche in contropiede. Quando Varese smette di usare la testa contro la zona insistita di Frank Vitucci, però, il nuovo arrivato inizia a doversi prendere sempre più tiri e sempre più fuori ritmo: tanti gli entrano e gli escono, altrettanti non li può mettere. Alla fine la percentuale è tragica: 3/15 dall’arco.

Sinceramente impeccabile in quello che si può chiedere a un centro con le sue doti e abilità. Si accaparra un’altra quantità industriale di rimbalzi (17), trova i punti che deve trovare lui, quelli che profumano di spazzatura, lotta con voglia e lealtà. Decisivi in negativo i minuti in cui rifiata, frangenti in cui Torino – nel complesso martoriata nel confronto sotto le plance – prende (e converte in punti) le carambole decisive in attacco.

…Che sarebbe stato un 6 se fosse finita in modo diverso. L’atteggiamento non è quello di un giocatore in partenza: ci prova, incita i compagni, cerca (con i suoi limiti strutturali…) di dare anche energia. L’efficacia, però, è altra cosa: 7 assist ok, ma anche quattro perse e tanti tiri sbagliati. E in difesa i progressi sono ancora troppo pochi.

Non è al meglio della salute dopo la febbre e l’influenza accusata in settimana. E sembra destinato a trascorrere l’intera serata sul pino. Nell’ultimo periodo Caja lo chiama e lui risponde presente con un’entrata e una tripla che danno speranza.

Fa quello che può, il buon Bullo, sbattendosi in entrambe le metà del campo, come ha sempre fatto in una carriera intera. Ritmo e pericolosità, però, con lui in campo scendono vertiginosamente a questo giro.

Un disastro di proporzioni bibliche. Spiace.

Spiace anche qui, pure di più. Perché l’estone ci prova davvero in tutti i modi, soprattutto in difesa su Wilson, mettendogli il bavaglio per lungo tempo. L’americano però esce alla fine e nell’ultimo quarto riesce a mangiargli in testa più volte. In attacco poi non ne azzecca una (0/7 dal campo) ed è un digiuno che pesa, come sempre.

Sì 10: perché la gente che viene a vedere la partita al palazzetto vorrebbe vedere sempre, tutto l’anno, quello che fa lui. Sì, certo: la tecnica, i canestri, il tabellino… Quello che fa lui, però, non te lo regala nessuno, nemmeno Dio. Devi averlo dentro.

Encomiabile, come (quasi) sempre. Anche in difesa, dove a volte tira fuori azioni mostruose. Non tira nemmeno malaccio, nemmeno dall’arco (5/9). Peccato davvero.

Qui la cronaca della partita:
Varese orgogliosa, Torino vincente. Al PalA2A una sconfitta che brucia