Bodnar ci prova, Kittel ce la fa. In volata c’è un solo padrone

Il polacco in fuga per 200 chilometri, ma alla fine il tedesco lo riprende e piazza la sua “manita” sul Tour

Sia lodato Maciej Bodnar, sia lodato il pazzo e coraggioso polacco che ha provato, da solo, ad interrompere l’egemonia di Marcel Kittel, pur non riuscendoci.

Saremo ricordati per il nostro coraggio e non per le nostre vittorie. Deve averci pensato, mentre pedalava da solo verso la gloria mancata di Pau, il buon Bodnar, cronoman di ottima caratura. Non è arrivata la vittoria ma almeno la consolazione, quella sì, che qualcuno ha provato veramente ad evitare quel finale scontato e già scritto.

Sì, perché l’ordine di arrivo di ieri, per la quinta volta in undici tappe, vede davanti a tutti Marcel Kittel. Il tedesco vince ancora in volata, agevolmente, e distrugge in poche pedalate il sogno di Bodnar. Il polacco, dopo una fuga partita al chilometro zero insieme a Marcato e Backaert, è stato ripreso a 200 metri dal traguardo. 200 chilometri di fuga, di cui circa 26 da solo con il gruppo alle calcagna, e un sogno dissolto a 200 metri dal traguardo. Come sa essere cinico il ciclismo, cinico e spietato. Però ha vinto Kittel: se romanticamente possiamo dire che “verremo ricordati per il nostro coraggio”, allo stesso tempo è vero che le braccia al cielo le ha alzate Kittel. Dietro di lui, Dylan Groenewegen ed Edvald Boasson Hagen. E dei vinti la storia ha sempre avuto poca pietà, purtroppo.

Bodnar, come tutti gli appassionati di ciclismo, meritava un epilogo diverso: nulla contro lo stratosferico Kittel, ma il copione di queste tappe interlocutorie ha annoiato. Una lunga processione di trasferimento dalla partenza all’arrivo, in attesa dello sprint finale; fughe con la data di scadenza, nessuno in grado di porre freno allo strapotere di Kittel e della Quick Step. Nessun colpo ad effetto, nessuna azione, ad eccezione di Bodnar. Quindi sia lodato lui, e siano lodati i Pirenei che da oggi tornano a colorare il Tour de France. 214,5 chilometri, sei salite da affrontare, sperando in qualche vero sussulto in classifica.

Saranno giorni importanti ma più difficili per Fabio Aru, che ieri a causa di una caduta in zona rifornimento ha perso Dario Cataldo, probabilmente il suo uomo più importante. Alberto Contador, se non fossero già abbastanza le cadute precedenti, è finito in terra anche ieri, rientrando però in gruppo pur riportando una forte botta all’anca. Oggi riprende la battaglia tra gli uomini di classifica, dopo due giorni di noia. Lasciatecelo dire, finalmente.