Dell’Agnello: «Varese da playoff»

Parla il coach della Consultinvest Pesaro, ultima avversaria della Openjobmetis: «Varese ha tutti i requisiti per entrare nelle prima 8. E che emozioni al PalaWhirlpool»

«Varese è una realtà che quest’anno ha tutte le caratteristiche per poter centrare un posto nei playoff». Sandro Dell’Agnello è la persona più indicata per esprimere in questo momento un giudizio sulle potenzialità della Openjobmetis. Domenica sera all’Adriatic Arena, la sua Consultinvest Pesaro ha tenuto testa per 37 minuti ai ragazzi di Gianmarco Pozzecco, cedendo solo nel finale di partita di fronte alla maggiore esperienza messa in campo dai biancorossi.

Una squadra a mio giudizio sottovalutata in alcune analisi stilate prima dell’inizio del campionato. Con l’organico che ha, e soprattutto con il quintetto che può schierare, è una valida candidata per un posto fra le prime otto.

Il primo che voglio nominare è Dawan Robinson.

Perché è un playmaker che seguo con attenzione da anni e che avrei voluto portare nella mia squadra già alcune stagioni fa.

Beh… Due elementi come Kuba Diawara e Kristjan Kangur io li vorrei avere sempre a disposizione. Anche perché ho stima particolare per i giocatori d’esperienza, a prescindere dal gruppo nel quale sono inseriti. Il loro background è sinonimo di solidità: sono in grado di risolvere da soli tante situazioni. Dunque…

La sintesi è che Varese mi piace molto. La trovo una squadra molto forte.

Certo. Ne sono convinto anche io. Noi siamo il gruppo più giovane di tutta la serie A e dobbiamo lavorare tantissimo. E questo, domenica sera, si è visto in maniera lampante: da una parte i miei ragazzi, appena usciti dai college, dall’altra Varese, formazione che può schierare giocatori che hanno calcato i campi dell’Eurolega e addirittura dell’Nba.

Con il massimo rispetto per tutti gli altri club, dico che noi siamo in assoluto quelli che hanno potuto spendere meno quest’anno per costruire la squadra. Non vorrei azzardare, ma penso che la sola Varese sia costata il doppio di noi.

L’unica cosa alla quale non ho avuto il tempo di dedicare attenzione domenica sera, durante il match, è stata proprio Pozzecco. Ma…

Ma in generale posso dire di avere grande simpatia per lui. Ben vengano personaggi di questo calibro nel panorama attuale del nostro basket.

Io posso sicuramente dire di aver sempre vissuto molto bene questo mio passaggio, senza alcun problema. Anzi: quest’anno in serie A siamo davvero in tanti, fra i tecnici, ad avere un passato da giocatori di alto livello. E mi fa piacere.

Non vivo in maniera particolare il confronto con Varese rispetto ad altri, però ogni volta che metto piede a Masnago mi sento orgoglioso di essere lì, sul campo di una grande squadra, che ha fatto la storia del basket italiano.