Johnson frena, Ferrero non parte. Ma Maynor è una macchina perfetta

Eyenga gioca troppo da solo, Pelle invece dà spettacolo. Le pagelle di Alberto Coriele

Monumentale per trenta minuti, insieme a Maynor guida la rimonta di Varese ed è protagonista assoluto. Sale però troppo presto sul vaporetto del ritorno e si dimentica di giocare gli ultimi 10’. Peccato colossale.

I rimbalzi, come da sua tradizione, sforano la doppia cifra (15 totali). Però commette qualche errore di troppo e soprattutto nel finale non riesce a dare un vero contributo, soffrendo molto.

27 punti, 8 assist, 31 di valutazione. Numeri che rispecchiano una leadership ed una fiducia a livelli assoluti. Si assume grandi responsabilità, non sbaglia praticamente mai e si prende gli applausi anche del pubblico ospite. Chapeau.

Regge abbastanza bene l’urto e regala un po’ di show-time, con schiacciate importanti e stoppate in momenti decisivi. Ogni giorno di più dimostra una crescita vertiginosa che gli permette di tenere il campo con molto più raziocinio.

Di esperienza, spende fallo quando serve ma perde anche una palla sanguinosa. Maynor respira meno del dovuto ma in quei 6’ di utilizzo il Bullo smazza anche un paio di assist.

Qualche scelta discutibile e qualche forzatura di troppo che spezzano il ritmo della squadra e fanno scendere un voto che avrebbe potuto essere più alto. Difende con costrutto, è mortifero dall’arco e regala quattro assist importanti.

Fa meglio di Ferrero, fa il giusto, ciò che gli viene richiesto, difendendo con apprezzabile fisicità e facendosi trovare a volte presente in attacco. Non va oltre il compitino ma è comunque un passo avanti rispetto alla sua prima parte di stagione.

Troppo nervoso, fuori dal gioco e soprattutto in inevitabile sofferenza fisica contro dei carri armati che non riesce a spostare con la sola forza di volontà. Il suo fallo dopo soli undici secondi di gioco è l’emblema di una serata che non decolla per lui.

Si trova troppo spesso a forzare e a sbagliare diverse conclusioni. Non riesce a riconoscere quando è il momento di mettere da parte l’idea di mettersi in proprio e giocare più con i compagni. Per questo motivo, fatica, e anche tremendamente ad entrare in ritmo e la squadra, di riflesso, ne soffre le conseguenze, dovendosi attaccare soltanto a Maynor e Johnson.