La forza e i sogni di Gu Baldineti. «Panchina lunga per provarci…»

L’allenatore della BPM Sport Management fa il punto sulla situazione: «Alziamo l’asticella»

Marco “Gu” Baldineti è l’allenatore della BPM Sport Management e uno dei simboli della pallanuoto italiana. Una vita nella Pro Recco, da giocatore prima e da allenatore poi, ha portato la squadra che oggi gioca a Busto dalla serie B alle posizioni di vertice in serie A. Abbiamo provato a conoscerlo e a fare il punto della situazione, il suo è un viaggio molto lucido.

Positivo, abbiamo raggiunto la semifinale di coppa Len, siamo in piena corsa avendo vinto la gara di andata con 2 gol di scarto. Non siamo purtroppo nelle finali di Coppa Italia per motivi non legati al campo, sul campo la qualificazione l’abbiamo conquistata, e poi c’è questo terzo posto in campionato a 3 punti dal Brescia che è figlio della sconfitta di Napoli con la Canottieri, avessimo vinto anche quella gara avremmo fatto la stagione perfetta.

L’asticella è alta, il Digi Oradea, nostro avversario in semifinale europea, è andato in vantaggio di 3 gol e siamo riusciti a recuperare, sarà una battaglia. Sono una società che partecipa a coppe internazionali, hanno grande esperienza, dovremo dare il massimo. Il vantaggio di due reti non ti mette al riparo, ma se riusciamo a portare la partita in parità il più a lungo possibile poi è facile che perdano la testa. Noi comunque andiamo là per vincere.

La capacità di uscire nei momenti difficili, di recuperare nel corso di una partita. Vedi le gare con Oradea e Posillipo.

Le individualità sono molto spiccate, a volte non si mettono a disposizione della squadra, quando succede diventa un problema.

Sapersi adattare e saper modificare il modo di fare nei confronti di una squadra in base agli obiettivi che si pone.

Sicuramente mi arrabbio troppo.

È un soprannome che mi ha dato mia sorella da piccolo, lo porto ancora con me oggi.

Giocare ad alto livello nella pallanuoto richiede lavori ad alta intensità, anche e soprattutto in allenamento, a volte non succede e questa cosa mi dà fastidio.

In partita c’è sempre intensità, ma mi fa arrabbiare la non applicazione degli schemi.

Sono orgoglioso di essere partito 4 anni fa dalla serie B. Se siamo arrivati sin qui è certamente merito del Presidente che si prodiga per questa squadra, ma sicuramente anche un po’ mio.

È quello che fa Recco, tengono tre campioni di caratura internazionale solo per le coppe europee. Sono favorevole all’allargamento della rosa, anche se la gestione diverrebbe complicata. L’ipotesi di prendere un paio di stranieri cui fare questo discorso però trova la mia disponibilità, a patto che tutto venga chiarito prima.

Recco rimane nel mio cuore, sono stato lì 30 anni, diventa la mia vita, sicuramente mi manca. Detto questo sono contento e felice di essere qui a Busto, quello che manca per arrivare a loro è quello che manca a tutte le squadre. Hanno budget troppo diversi, non sono paragonabili.