Rialziamoci subito. Il Como vince il derby a Masnago

Varese sconfitto 0-1: pochi spunti in attacco, poi un gol inspiegabile. Mercoledì si torna subito in campo a Casale. Nel giorno più atteso un isolato gruppetto guasta la festa a tutti gli altri

Difficile immaginare che potesse andar peggio. Sia il derby che l’inizio di campionato. L’ultima immagine di Varese-Como è la festa della squadra di Andreucci sotto lo spicchio occupato dai tifosi ospiti. Davvero complesso pensare ad un epilogo più amaro, dopo aver tanto atteso questo derby. Impossibile cancellare dalla mente l’istantanea dello storico avversario che balla, canta e esulta nel tuo stadio.

Il Varese perde il derby al 39’ della ripresa, per un gol di Molino quasi inspiegabile: un colpo di testa lento lento che Bizzi non blocca. Una beffa per un Varese che, pur non avendo giocato bene, ai punti meritava qualcosa in più dell’avversaria. E, in quello che doveva essere un giorno di calcio e passione, oltre ad incassare la sconfitta si è anche assistito allo scontro tra tifoserie, durato per cinque minuti, che probabilmente renderà difficili altri derby con presenti i sostenitori di entrambe le fazioni.

Dopo due partite di campionato il Varese di Salvatore Iacolino si trova con un solo punto raccolto in due partite, in extremis a Borgaro con il gol di un difensore: le lacune emerse in Piemonte sono state confermate anche nel tanto atteso derby casalingo. Una squadra che gioca bene fino al limite dell’area ma che non trova soluzioni quando serve concludere.

Una squadra che ha tanta, tantissima qualità, ma che deve fare un passo in avanti dal punto di vista della personalità e della cattiveria.

Eppure l’impatto era stato anche positivo, con un primo quarto d’ora di gioco in cui il Como ha fatto fatica a capirci qualcosa. Poi l’interruzione del gioco, tra il 15’ ed il 20’ per le intemperanze sugli spalti, ha frenato l’impeto del Varese, che ha però costruito al 27’ la sua migliore occasione della partita: Zazzi, dopo una serpentina in area, ha visto il suo destro a botta sicura respinto con un gran riflesso da Kucich, che si è ripetuto un istante più tardi sul tap-in mancino di Repossi.

Il Como sa che la sua fortuna si fonda soprattutto inibendo le iniziative del Varese, perciò la formazione di Andreucci non lesina qualche intervento oltre i limiti e troppe volte l’arbitro Parenzoni chiude uno se non due occhi. Paradossalmente a fine partita sono più gli ammoniti del Varese che quelli del Como.

Sul finire del primo tempo gli ospiti dimostrano di essere vivi: al 42’ Cicconi calcia da fuori area e colpisce il palo esterno, al 48’ Molino su punizione dai 30 metri colpisce pieno l’incrocio dei pali. Nella ripresa il Varese crea densità, cerca di rendersi pericoloso piazzando le tende al limite dell’area avversaria senza però essere granché pericoloso; il Como – nonostante sia sulle gambe – si chiude molto bene.

E in ripartenza segna: su un cross apparentemente innocuo di Petrilli, Molino va di testa e gira un pallone su cui Bizzi non arriva in maniera inspiegabile, visto che sembrava parabilissimo. Il vantaggio regala energie nuove al Como, che non corre pericoli e sbanca Masnago. Mercoledì c’è già il Casale, alle 15, per dimenticare in fretta questa domenica storta.