«Sono disoccupato e urlo Forza Varese» Cos’è l’amore per i biancorossi? Scrivetecelo

Cos’è l’amore? Bella domanda. Hanno provato, purtroppo inutilmente, a rispondere a questa domanda poeti, pensatori, filosofi, scrittori e cantanti, perché l’amore è insondabile come Dio, vasto come l’universo e profondo come l’oceano. L’amore è trascendente, quindi ognuno ne da una propria risposta e spiegazione, senza giusto o sbagliato, senza vero o falso.

Per noi l’amore è rosso di passione e bianco di purezza. Per noi è verde, come un prato su cui corre la speranza. Per noi l’amore si concretizza in una maglietta, in quella maglietta. Lavata dal sudore per una corsa troppo lunga, fatta di sacrificio, di orgoglio e di dignità. Per noi, che sappiamo amare, è dolori e gioie. Angosce e sicurezze. Per noi è il Varese. Anche e soprattutto quest’anno.

Qualche giorno fa abbiamo messo in palio i biglietti per la prima di campionato, la partita contro lo Spezia di Ebagua, chiedendovi di mandarci dei messaggi d’amore per i biancorossi. Dei messaggi che caricassero i nostri in vista della stagione più difficile di sempre: la “stagione sbagliata”. Quella della corsa all’iscrizione conclusasi all’ultimo minuto. Voi avete risposto con il cuore. Quello vero. Ci avete sommerso di attestati di stima e di fiducia per i giocatori, per mister Bettinelli, per il presidente Laurenza e per tutta la società.

«Ciao guerrieri varesini – esordisce, un tifosissimo biancorosso, che immaginiamo essere già sul piede di battaglia in attesa dei liguri sabato sera al Franco Ossola – siamo arrivati al dunque. Vi vogliamo tutti compatti e tutti uniti come siamo noi nella curva, che vi seguiamo sempre e comunque. E facciamo tanti sacrifici in questo periodo per seguirvi, perché vi amiamo fino alla morte. Forza Varese». Lo segue a ruota un carichissimo : «Combatti per i tuoi colori e per i tuoi tifosi, combatti con tutto te stesso, combatti fino alla fine, e se cadrai, almeno cadrai in piedi con lo sguardo fiero di un guerriero! Fino alla fine…forza Varese!».

Poi ci è arrivato un messaggio che ci ricorda profondamente chi sono i primi tifosi del Varese: la gente comune, quella che per arrivare a fine mese fa i doppi o tripli salti mortali, quella che ha più cuore in petto che soldi nel portafogli. è uno di questi e sprona la sua squadra spendendo un: «forza Varese vinci per noi. Io sono un disoccupato e non so se potrò fare l’abbonamento quest’anno; non so se potrò essere allo stadio sabato e per tutto il campionato. Spero di esserci, se no, sarò li con l’anima, il cuore e la mente. Forza Varese fino alla fine, grandi e meravigliosi ragazzi biancorossi».

Dopo tutte queste splendide parole, non possiamo che chiedervene ancora altre: piene di orgoglio, rispetto, passione e speranza. Ve lo chiediamo con un unico pensiero in testa, che ci martella da due giorni a questa parte, da quando avete iniziato a scriverci. Se questo non è amore, noi l’amore non sappiamo cos’è.

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