Una scienza esatta. Troppo poco contro i Campioni

Varese ci prova in avvio ma alla distanza è costretta a inchinarsi alla Reyer Venezia: 62-80 il finale. Applicazione difensiva ma attacco in grossa difficoltà: sconfitta scritta. La risposta del Tempio è però positiva

Il basket, signori, è una delle scienze più esatte che esistono. E le statistiche sono il compendio migliore per studiarla.

Or dunque: 9% da 3 contro 52%, 7 assist contro 23, 3 quarti su 4 persi nel punteggio. Statistiche dei singoli, ancora più importanti: Wells virgola e Cain quasi virgola contro Johnson 22 e Orelik 17 (tanto per dire, perché poi si potrebbe anche citare l’impatto quasi nullo di Avramovic e Tambone e la comparsata di un solo quarto di Hollis contro la solidità di Watt e Biligha e i punti capaci di dare il là alla fuga ospite di Haynes).

E visto che, da ultimo, anche la storia è importante finiamo con “Campioni d’Italia” contro “squadra che deve salvarsi”.

Openjobmetis Varese-Reyer Venezia (62-80 il finale) è tutta nelle righe che avete appena letto. Serviva la partita perfetta nell’esordio più difficile possibile e la partita (quasi) perfetta l’hanno fatta gli altri.

Con tante nullità offensive figlie di difficoltà a creare gioco quasi insormontabili, a Varese non è bastata l’applicazione difensiva, spesso peraltro frustrata dal talento dei campioni e non sempre efficace (prima linea biancorossa battuta con troppa frequenza a creare grande vantaggio per i tiratori lagunari). Che gli “Artiglio boys” avessero dei limiti era arcinoto: se questi vengono fuori tutti insieme e contro una prima della classe, nemmeno sognare di vincere è lecito.

La cronaca di una partita che dura 17 minuti. “Jump shots” e fesserie: l’attacco biancorosso dei primi dieci minuti è riassumibile così. Ovvero bene quando un Waller ispirato buca la retina da media e lunga distanza, male quando più di un soldato di Caja si produce in palle perse evitabilissime.

Anche dall’altra parte del campo le fortune sono inizialmente alterne: a una buona difesa sulla palla e sulle linee di passaggio fanno da contraltare alcune ingenuità (tipo sui giochi a due che liberano l’ex Johnson) che lasciano spazio al talento di Venezia. Fino al 10’ le due squadre si alternano nei vantaggi, poi è proprio DJ (già a quota 11) a firmare il 17-20 della prima sirena.

Caja ordina la zona: ne escono due recuperi e un doppio Hollis (21-20 al 11’). Doppio? Triplo, quadruplo, quintuplo: quello dell’ex Brescia e Benfica è un monologo offensivo che tiene in vita la Openjobmetis (sono 15 punti quasi in fila per Damian). Anche dietro si cresce, almeno finché Haynes non decide di inventarsi due triple dal nulla (e da lontanissimo) vanificando il +4 di casa (da 32-28 al 16’ al 32-36 del 17’).

Varese accusa il colpo e si ferma, subendo una grandinata che in un amen scava un sensibile divario (parziale di 1-16): al 20’ è 33-44.

Non è un momento, è una tendenza che diventa moda: si ritorna sul parquet e gli ora scioltissimi campioni d’Italia piazzano un altro break di quelli pesanti (c’è ancora Johnson sugli scudi: da 33-44 a 35-54). E il problema non è diventato nemmeno quanto segnano gli altri, anche perché la squadra di Caja – dopo lo smarrimento post intervallo – ritorna anche a difendere con grinta (leggi palle recuperate a iosa) sebbene spesso e volentieri debba inchinarsi a percentuali reyerine che restano mostruose: il problema vero è che nel canestro quelli vestiti di bianco non la buttano mai. Ma proprio mai. E A volte non riescono nemmeno a concludere l’azione (14 perse in 30 minuti, 15 in totale) E allora hai voglia a difendere: il +21 alla terza sirena (46-67) è logica.

L’ulteriore cronaca di una partita già morta non aggiungerebbe nulla all’insieme. Andiamo di semplici particolari: il cuore di capitan Ferrero che continua a battere forte, l’impegno collettivo che non cede di un millimetro alla depressione e alla frustrazione, l’applauso ritmato di un palazzetto (con Varese sotto di 20) che capisce i limiti, apprezza la voglia e concede (giusta) fiducia. Tutte cose che serviranno quando si giocherà per strappare vitali punti in classifica.

Avramovic 4 (1/2, 0/5), Pelle 5 (2/3), Bergamaschi ne, Natali (0/1), Okoye 6 (3/5, 0/5), Tambone 5 (2/2, 0/1), Cain 2 (0/5), Ivanaj ne, Ferrero 14 (5/10, 0/3), Wells (0/5, 0/1), Waller 14 (4/5, 2/6), Hollis 12 (5/8). All. Caja

Haynes 6 (0/2, 2/3), Peric 4 (1/2, 0/2), Johnson 22 (3/4, 5/9), Bramos 6 (2/4 da 3), De Nicolao (0/2, 0/2), Jenkins 5 (1/1, 1/2), Orelik 17 (0/4, 5/7), Bolpin, Ress ne, Biligha 9 (3/3), Cerella 2, Watt 9 (3/8, 1/1). All. De Raffaele

Begnis, Paglialunga, Borgo

Tiri da 2: V22/46 Ve11/26. Da 3: V2/21, Ve16/30. Liberi: V12/15, Ve10/10. Rimbalzi: V38 (Okoye e Cain 7), Ve32 (Orelik 6). Assist: V7 (5 Wells), Ve23 (Haynes 6). Palle perse: V15, Ve15. Recuperate: V9, Ve5. Usciti 5 falli: nessuno.