Varese scarica, Brescia con il turbo

Biancorossi sottotono in semifinale al Trofeo Lombardia: oggi il derby nella finalina contro Cantù

Piuttosto sottotono dal punto di vista fisico, meno a tenuta stagna del solito in retroguardia, spuntata nel tiro da fuori (4/21 dai 6,75 m): la prima sconfitta del precampionato della Openjobmetis arriva da Brescia, che nella prima semifinale del Trofeo Lombardia batte Cain e compagni con un netto 82-62.

Lo scarto si gonfia nel finale, con Varese in netta riserva di energie: prima, per 25’ almeno, è partita in equilibrio, fatta di buoni sprazzi difensivi (ma anche di errori da correggere) e di sostanza sotto canestro (vinto il duello a rimbalzo) ma anche di un attacco a corrente alternata (buone le intenzioni, meno le esecuzioni, ancor meno alcune timidezze), orfano tra l’altro di Waller (botta in allenamento: alla sua assenza hanno fatto da contraltare i forfait di Moss e Hunt per la Leonessa).

La cronaca di una partita dai due volti. Il primo ha i tratti somatici del passing game che Caja disegna e dal quale raccoglie subito frutti: la palla gira bene, dentro e fuori dall’area, con Avramovic, Wells e Hollis a trovare il bersaglio e a scrivere il 10-3 iniziale. Varese scappa fino al 14-6, poi è Luca Vitali a salire di tono in regia e a favorire il recupero della Leonessa, che pareggia proprio in corrispondenza del 5’ (17-17). La Openjobmetis – con Caja che cambia tutte le linee e inserisce tre ali (Ferrero, Okoye e Natali) – è però brava a riprendere presto il filo del discorso, con il bastone del comando in mano a Tambone e un nuovo allungo fino al 27-22 del 10’.

Più ingolfata, decisamente più ingolfata, la circolazione nel secondo periodo: la diretta conseguenza è la netta diminuzione dei tiri “puliti”, con l’attacco biancorosso che riesce a produrre solo 2 punti in quasi sei minuti. Brescia fa poco di più, ma trova prima il pareggio poi il vantaggio con Fall (29-30 al 15’). La truppa dell’Artiglio si ricorda allora di dover cercare le proprie fortune in primis in difesa: dopo una metà di quarto con alcune imprecisioni, la retroguardia torna ermetica, ispirando anche maggiore tranquillità offensiva. Ecco anche Wells, arrugginito fin qui: c’è il suo zampino nel 6-0 di break (35-32) che anticipa un finale di quarto chiuso da una prodezza di Landry e dai liberi di Pelle (perfetta parità al 20’: 36-36).

Altro quarto a due facce è il terzo, anche se a copione inverso: all’ammonimento di Caja («non difendete solo con le parole») segue la messa in pratica dei suoi, che effettivamente piegano le gambe, corrono (con Avra e ancora Tambone) e piazzano un 9-0 che sembra allontanarli di nuovo dall’avversario (45-36 al 23’). Impressione sbagliata: le pessime percentuali al tiro (soprattutto da 3) demoralizzano Wells e sodali, contemporaneamente alla salita in cattedra di Sacchetti (8 punti quasi consecutivi) che si erge a protagonista nel 15-2 di break che la Germani schiaffa sulla schiena varesina. La discesa viene tamponata dai rimbalzi offensivi (Cain e Pelle), ma la terza sirena vede comunque Brescia in controllo (53-62).

Pronta, oltretutto, ad allungare: altre due triple (Bushati e Mastellari) ed è 53-67. Il gap diventa incolmabile per una Openjobmetis che prova a registrarsi di nuovo ma che continua a non trovare centri dalla lunga distanza: il -9 lucrato con la supremazia a rimbalzo (Pelle e Cain di nuovo) è un tentativo effimero non surrogato da altri fatti tecnici, anzi punito da un’altra grandinata bresciana. I biancorossi mollano un po’: al 40’ è 62-82. Oggi ci sarà la finalina da giocare (ore 15) contro Cantù che ha perso nella seconda semifinale contro Cremona.