Il no di Antonelli chiude i giochi. Niente asilo per i migranti

Il sindaco rifiuta il documento di identità. Ma il Pd apre al dialogo: «Riproviamoci»

Carte d’identità ai profughi, la sentenza di Antonelli: «Per me è no».

Dal Pd arriva un “aiutino”: «Il sindaco vada oltre i “giochi politici” – annuncia Massimo Brugnone – siamo pronti a dare una mano». Subito parte la richiesta di aprire il tavolo del terzo settore per progettare una nuova gestione dell’accoglienza in via dei Mille.

Il faccia a faccia di ieri mattina tra il sindaco e il responsabile del centro di accoglienza per la Cooperativa Kb, , ha solo confermato quanto già si stava vociferando: il Comune continua a negare il rilascio delle carte d’identità ai richiedenti asilo ospitati in via dei Mille, sostenendo che i fogli provvisori rilasciati dalla questura siano sufficienti per tutte le esigenze.

In caso di ingiunzione da parte di un legale, la questione sarà oggetto di ulteriori verifiche. Ma Palazzo Gilardoni non intende soddisfare le richieste dei richiedenti asilo. Nel frattempo, non ci sono novità sul futuro della gestione del centro. Su questo tema, vista l’impasse creata dalle resistenze della Lega Nord rispetto all’ipotesi avanzata da Antonelli di prendersi in carico come Comune il centro di via dei Mille, prova ad inserirsi il Pd, che tende una mano al sindaco.

Lo fa con un “uno-due” dei giovani consiglieri Valentina Verga e Massimo Brugnone. La prima, con una richiesta di convocazione urgente della commissione servizi sociali, per discutere un’interrogazione sulla situazione del centro di via dei Mille. In cui il Pd chiederà di «attivare, in materia di accoglienza dei migranti, uno specifico organismo partecipato dalle realtà già attive in questo campo sul territorio, riavviando il tavolo di lavoro col terzo settore al fine di co-progettare un percorso di accoglienza che non prescinda dalle caratteristiche di competenza e professionalità da parte dei gestori».

Il secondo, con una mozione in cui si propone l’«adesione al progetto Sprar», il sistema pubblico di accoglienza che coinvolge il ministero degli interni e gli enti locali.

Un sistema che, sottolineano Brugnone e i consiglieri del Pd, per l’accoglienza dei richiedenti asilo «oltre a fornire vitto e alloggio, provvede alla realizzazione di attività di accompagnamento sociale, finalizzate alla conoscenza del territorio e all’effettivo accesso ai servizi locali, fra i quali l’assistenza socio-sanitaria».

In questo modo, gli esponenti del Pd sono convinti di offrire al sindaco Antonelli un assist per la soluzione del “caso” via dei Mille: «Gli chiediamo che faccia il sindaco e che vada oltre i giochi politici – spiega Brugnone – rispetto alla sua proposta di gestione diretta del centro da parte del Comune, in questo caso il Comune farebbe da regia rispetto a realtà del terzo settore che potrebbero subentrare nella gestione di via dei Mille, garantendo parametri di qualità e professionalità e avviando un percorso di inserimento sociale di queste persone, fino a farle lavorare per “restituire” alla collettività l’aiuto che ricevono».