Munari socchiude il sipario. «Senza fondi il Baff è a rischio»

Il presidente del Festival annulla la trasferta romana. Antonelli: «Lo vuole lui, non noi»

B.A. Film Festival a rischio, annullata la presentazione di venerdì alla Festa del Cinema di Roma. «Dopo 15 anni, ci aspettavamo una diversa considerazione» la delusione del presidente , dopo una telefonata in cui chiedeva al sindaco rassicurazioni sui pagamenti dei contributi comunali. «Nessuna intenzione di chiudere il Festival – replica Antonelli – i fondi stanziati sono gli stessi dello scorso anno».

Che sia un grosso equivoco oppure un vero e proprio strappo, lo scopriremo solo vivendo. Quel che è certo, almeno per ora, è che venerdì è stato cancellato l’ormai tradizionale happening romano per la presentazione della prossima edizione del Festival nel “salotto” della Festa del Cinema di Roma. «Ho annullato tutto – spiega il presidente del Baff Munari – non abbiamo i soldi per pagare la trasferta e non ci mettiamo la faccia per presentare un’edizione che forse nemmeno si farà».

La clamorosa decisione è stata presa dopo una telefonata rovente con il sindaco , in cui Munari, ricordando che l’organizzazione del Baff è ancora in arretrato di una parte dei fondi stanziati dal Comune per l’edizione 2017, esprimeva preoccupazioni per la misura della sospensione dei pagamenti annunciata venerdì in giunta, come conseguenza obbligata del calo degli introiti da oneri di urbanizzazione e concessioni cimiteriali. Un provvedimento tecnico, che «non pregiudica i fondi stanziati», secondo il sindaco, ma che mette in crisi la macchina organizzativa del Baff.

«È complessa, e rischia di andare in tilt senza determinate certezze – fa notare il presidente Munari – il Comune non ci dà garanzie per il futuro ma neanche per il passato, dato che non siamo in grado di pagare nemmeno i rimborsi spese ai volontari. Eppure, dopo 15 anni, pensavamo di essere perlomeno legittimati alla sopravvivenza». Munari chiede all’amministrazione «chiarezza», per capire se il Baff è «una priorità, oppure una manifestazione tra le tante».

Un concetto già espresso alla vigilia dell’edizione 2017: «Nel nostro piccolo, per Busto il Baff è un po’ come la Scala per Milano. L’Amministrazione si prenda le sue responsabilità nel sostenere concretamente il festival. Oggi non si sa quando e come i fondi ci verranno erogati». Da parte sua, il sindaco Emanuele Antonelli definisce il colloquio «una telefonata maleducata, in cui l’avvocato Munari mi ha accusato di avere intenzione di chiudere il Baff». Ma il sindaco smentisce: «Forse è la sua intenzione, di certo non la mia. Anzi, contribueremo come sempre con la nostra quota a sostegno della manifestazione».