«Conti è il mio amuleto. Ma a cena andrei con Arisa»

L’intervista. L’autore Luca Chiaravalli sfiora un nuovo colpaccio a X Factor. E ora punta dritto verso Sanremo

Dicono stia per battere un altro record, ma del resto per abbattere i record sembra essere stato programmato apposta. E il record in questione è quello di essere il primo autore a firmare ben tre pezzi in gara tra i Big a Sanremo nella stessa edizione.

Reduce da un nuovo successo ad X Factor dove ha scritto e prodotto l’inedito “New Dawns” della seconda classificata Gaia, il gallaratese guarda già al 2017 in direzione Teatro Ariston: portano infatti la sua firma i brani di Paola Turci (scritto con Davide Simonetta e Giulia Ananìa), Francesco Gabbani e dell’accoppiata Raige – Giulia Luzi.

Già, il Festival. Quel Festival vinto giusto l’anno scorso quando firmò con Saverio Grandi la splendida “Un giorno mi dirai” con cui gli Stadio trionfarono, come trionfò l’anno prima Nek e la sua “Fatti avanti amore” (per cui Chiaravalli diresse anche l’orchestra all’Ariston) alla quale mancò la vittoria ma arrivarono premi e soprattutto gloria radiofonica e in classifica.


Effettivamente posso affermare che Carlo Conti è senza dubbio il mio amuleto: due edizioni sue, due edizioni che mi hanno portato tantissima fortuna. E ora ha scelto tre brani miei. Non posso che volergli un gran bene!


Una premessa: tutti e tre i brani sono molto particolari e sicuramente stupiranno. Il testo di Paola nella sua idea iniziale era pensato per essere cantato da un uomo, poi però lei se ne è innamorata… e l’ha reso ancora più potente. Sentirete.


Quel pezzo è nato a fine settembre durante un camp Warner insieme a Zibba. Abbiamo saputo che a Conti è piaciuto molto e l’ha voluto assolutamente in gara. Sono cose che fanno piacere.


Ah beh, ormai Gabbani è varesino… Il suo pezzo l’abbiamo costruito io e mio “fratello” Fabio Ilacqua insieme a Francesco. Ci abbiamo messo un mese, ma è uscito qualcosa di unico.


Sinceramente no, anzi ero convinto che non saremmo arrivati così in alto. Questo non di certo per demeriti di Gaia ma solo perché credevo che i voti andassero da un’altra parte. E invece dai numeri che ci ha dato la Sony i Soul System ci hanno strappato la vittoria davvero per pochi punti. Non importa, Gaia ha fatto una bellissima figura, il pezzo nelle radio gira che è una meraviglia e si sa che la vera sfida per questi ragazzi inizia una volta che i riflettori della trasmissione si spengono.


Fossi in lei andrei all’estero. Ha solo 19 anni, un potenziale incredibile, canta da Dio ed è anche madrelingua. Ha tutte le carte in regola per sfondare oltre oceano, perché farsi scappare questa opportunità? I Soul System hanno un sound d’impatto, ora tocca a loro conquistare il pubblico. Eva è molto interessante, in italiano ha una potenza emotiva molto forte. E poi c’è Roshelle, sulla quale Fedez ha puntato forte. E lui se ne intende.


Manuel Agnelli: un signore. Alvaro Soler: dolce e a modo. Arisa: simpaticamente sensuale. Fedez: un genietto.

Mi avevano chiesto di fare il vocal coach della categoria dei gruppi di Alvaro Soler, ma ho dovuto rinunciare per altri impegni tra cui il disco di Nek e i brani sanremesi. Lo vede, il destino? A quest’ora avevo messo in bacheca la tripletta…