Dal catasto non si scappa Scovate 4mila case-fantasma

VARESE Chi l’ha detto che solo il sud è terra di abusivismo edilizio? A Varese il problema è più contenuto, ma è comunque presente. I dati arrivano direttamente dall’Agenzia del Territorio, che dal 2006 ad oggi ha effettuato rilevazioni tramite foto aeree, identificando 37 mila e 113 particelle, cioè fabbricati non registrati al catasto, in tutto il territorio provinciale. I proprietari hanno avuto tempo fino ad aprile per regolarizzare la posizione di quel nuovo fabbricato. Nella maggior parte dei casi la situazione è

stata risolta, ma ci sono ancora 4 mila e 629 “immobili fantasma”. Trecento in più rispetto alla vicina Como, ma ben 10 mila in meno rispetto a Bergamo. Varese è la quinta provincia in Lombardia come numero di immobili fantasma. Prima è Bergamo, con 14 mila e 728 particelle da verificare, mentre Lodi è la migliore, con solo 574 immobili dubbi. La peggiore a livello nazionale è Salerno, dove gli immobili fantasma superano quota 90 mila. In tutta Italia, i fabbricati da verificare sono 1 milione 162 mila e 659.
«Il fatto che gli immobili siano assenti dai registri catastali non significa per forza che si tratti di fabbricati abusivi – dicono dall’Agenzia del Territorio nazionale – spesso quelle fotografate sono semplici serre, o piccoli capanni per gli attrezzi, o ancora spianate di cemento come le aie delle aziende agricole. Dalla foto aerea non si riesce a capire, le verifiche vanno fatte sul posto con i geometri e i periti del Catasto. Per fortuna, nella vostra provincia la maggior parte dei proprietari, una volta sollecitati, sono stati collaborativi e ci hanno permesso di regolarizzare la situazione». A Varese il numero di “immobili fantasma” è abbastanza contenuto, ma in altre province è stato necessario accordarsi con le associazioni dei professionisti, che offrono gratuitamente all’Agenzia la loro consulenza: a Salerno, ad esempio, con oltre 90 mila immobili ancora da accertare, la collaborazione dei professionisti «è indispensabile».
I 4 mila e 629 immobili fantasma di Varese verranno esaminati dai periti dell’Agenzia del Territorio, che valuteranno se si tratti di immobili da non registrare, come serre o capanni, o se invece sia da calcolare una rendita. A questo punto, in base al tipo di fabbricato e alla zona in cui è stato costruito, verrà calcolata la rendita catastale presunta che sarà poi pubblicata sull’Albo Pretorio dei Comuni d’appartenenza, poi sulla Gazzetta Ufficiale e sui siti dei comuni e degli uffici provinciali dell’Agenzia. Quindi notificata ai proprietari.
«Tutto è cominciato con la finanziaria del 2005. – dicono ancora dall’Agenzia del Territorio nazionale – per combattere l’abusivismo edilizio. Dal 2006 è iniziato il processo di foto aeree e verifiche incrociate. Sono stati quindi notificati i procedimenti avviati ai proprietari degli immobili, che hanno avuto sette mesi di tempo per regolarizzare la propria situazione». Nel 50% dei casi si è trattato di piccoli fabbricati che non hanno dovuto essere iscritti nei registri catastali. Ma ci sono stati casi, anche a Varese, in cui è stata colta l’occasione per regolarizzare ampliamenti e dependance di case. E in oltre 4 mila casi, anche a Varese si deve ancora capire se si tratta di abuso edilizio, una piaga che, evidentemente, non tormenta solo il sud dell’Italia.
Chiara Frangi

s.bartolini

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