Varese, prostitute schiave Riti voodoo, minacce e botte

VARESE Riti voodoo per soggiogare le giovanissime che costringeva a prostituirsi. Ma anche violenze di ogni genere per convincerle a pagarsi il “proprio debito”, non meno di 40mila euro, da versare a lei che era la loro protettrice o “maman”, in altri termini la sfruttatrice che sul loro lavoro faceva campare anche la propria famiglia in Nigeria.

È quanto hanno scoperto gli agenti della Squadra mobile, che hanno arrestato una donna nigeriana Helen Ekuase, 30 anni, in esecuzione di una ordinanza emessa dal Tribunale di Varese su richiesta del pm Massimo Baraldo per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con l’aggravante della minaccia attravaerso riti magici come il “voodoo”, e la variante “ju ju”.

L’indagine è stata avviata nei mesi scorsi, a seguito della denuncia di una giovane connazionale che ha raccontato di essere stata convinta a raggiungere clandestinamente l’Italia, sia con la promessa di un lavoro sicuro che mediante il ricatto perverso di un rito magico, con l’obbligo peraltro di rimborsare successivamente la somma di 40.000 euro alla famiglia della “maitresse” per le spese di viaggio e mantenimento. La ragazza ha descritto l’ avventuroso viaggio attraverso il Ciad, il Niger, la Libia, fino a Lampedusa, e poi al Cie di Bari e da lì prelevata dalla sfruttatrice e condotta a Varese.

Qui la sua vita è diventata un vero e proprio inferno. Avvinta dal legame creato dal voodoo, segnata da frequenti episodi di violenza fisica durante i quali veniva presa a pugni, schiaffi e calci, la ragazza è stata costretta a vendersi nella zona di Pianbosco di Tradate.

Il racconto è stato verificato: risultano anche i pagamenti con il Money Transfer alla famiglia della sua sfruttatrice in Nigeria. Le indagini hanno inoltre permesso di accertare lo sfruttamento della prostituzione anche di altre ragazze, arrivate in Italia con le stesse modalità e vittime dei medesimi riti ed episodi di violenza.

e.marletta

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