Festa “bisestile”. La pastora Maggi compie… 12 anni

Lidia Maggi, pastora battista e teologa varesina, è nata il 29 febbraio. «Sono arrivate due bimbe ed è cambiato il mio mondo». Ma quando si festeggia? Prima anche se porta male o dopo, “usurpando” i festeggiamenti altrui?

– Auguri bisestili a Lidia Maggi e a chi, come lei, festeggia ogni quattro anni. Nascere il 29 febbraio è certamente originale, una possibilità su 1.461, ma cosa significhi farlo in una data così speciale, lo racconta la pastora battista e teologa varesina.
«È un avvenimento molto atteso che, arrivando ogni quattro anni, è un pochino più sentito – dice Lidia a cui è capitato poco più che una dozzina di volte – Finalmente arriva la data di compleanno precisa, quindi è un anno importante».
«Nel 2016 cade di lunedì, che per una pastora coincide con il giorno libero, visto che la domenica siamo impegnati con le funzioni».

Per un compleanno speciale Lidia è in buona compagnia visto che sono nati lo stesso giorno: un papa, Paolo III nel 1468, e un patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, ma anche il compositore , l’ottuagenario attore inglese
, la giovanissima pallavolista italiana e il pittore Balthus, francese di origine polacca che ha dipinto insieme a dei grandi del novecento artistico come Picasso, Cezanne, Matisse e Mirò.
Da non dimenticare in un elenco simile un simpatico e originale personaggio di fantasia,

che pare essere venuto al mondo proprio in questo giorno: il leprotto bisestile della versione disneyana di “Alice nel Paese delle Meraviglie” che con il suo stralunato amico Cappellaio Matto festeggia non compleanni bevendo il tè. «Io lo festeggio sostanzialmente con la mai famiglia – prosegue Maggi- Non organizziamo niente di particolare, ma è bello potersi ritrovare e fare bilanci degli anni passati. In queste occasioni sono le piccole cose che fanno la differenza, come avere i figli accanto. E questa volta anche le nipotine che all’epoca dell’ultimo compleanno non c’erano».

«Sono arrivate due bimbe ed è cambiato il mio mondo». Ma quando si festeggia? Prima anche se porta male o dopo, “usurpando” i festeggiamenti altrui? «Personalmente festeggio ogni quattro anni. C’è sempre una dispersione di auguri e non si trova mai tempo per celebrare. Così, invece, diventa un’occasione per fermarsi per ringraziare Dio del dono della vita». E poi in quest’anno di 366 giorni, per “pareggiare uno slittamento astronomico”, il problema non si pone.

«Da quando sono adulta attendo il momento giusto da calendario e non mi pesa. Anzi festeggiando meno spesso, ci si sente più giovani».
Oggi è una giornata da tenere d’occhio per le donne che vogliono arrivare all’altare. #29thfebruary sarà un hashtag gettonatissimo visto che, secondo una tradizione scozzese diventata popolare, solo per oggi, le “signorine” possono chiedere la mano al proprio uomo, al quale non è concesso rifiutarsi.