I disabili hanno vinto: grazie Giorgetti

Il Consiglio di Stato boccia il decreto del Governo che avrebbe colpito gli assegni di accompagnamento. L’onorevole leghista era stato il primo a denunciare: «È servito un giudice per far trionfare il buonsenso»

Immaginiamo quelle madri, che ieri sono state capaci di ritagliarsi un minuto nella loro giornata senza fiato, per tirare un sospiro di sollievo. Quelle madri di figli disabili, quelle madri spesso sole perché il più delle volte il marito ha levato le tende di fronte alle difficoltà escogitate dalla vita. Quelle madri che ieri hanno vinto una battaglia: il Consiglio di Stato ha dato torto al Governo condannandolo a desistere da quell’assurda decisione di conteggiare l’indennità di accompagnamento di nel reddito totale.

Ne avevamo parlato un paio di mesi fa, giusto qualche giorno prima di Natale: e ne avevamo parlato perché il cazzaghese Giancarlo Giorgetti, parlamentare leghista, aveva denunciato lo scempio in un appassionato intervento alla Camera. Ieri i fatti hanno dato ragione a Giorgetti, che aveva dato voce alle tantissime famiglie di ragazzi disabili e che ha vinto la sua battaglia. «È stato finalmente stabilito – ci ha raccontato ieri sera – quello che il buonsenso e la ragionevolezza avevano già

suggerito da tempo. Purtroppo questo governo si è ostinato, è andato avanti, ha deciso di andare fino al Consiglio di Stato anche dopo che il Tar aveva bocciato la sua idea». C’è da festeggiare, insomma, o almeno da essere contenti: «No: c’è tristezza nel constatare come si sia dovuti arrivare a un tribunale per stabilire una cosa ovvia e normale. Non saremmo dovuti arrivare fin qui, e invece ci siamo arrivati».Tutto è bene quel che finisce bene: la proposta del Governo, che avrebbe colpito una grossa fetta di famiglie con un disabile in casa privandole dell’assegno di accompagnamento che per molte di loro è vitale, dovrebbe morire con il pronunciamento del Consiglio di Stato. «No – ha concluso Giorgetti – non dovrebbero esserci altre strade possibili».

Ma in cosa consisteva la famigerata idea dell’Esecutivo? Semplicemente, si era tentato di far passare la disabilità come una vera e propria fonte di reddito (esattamente come si trattasse di un lavoro o di un patrimonio). E di trattare dunque gli assegni di accompagnamento (assegnati proprio in base al reddito del nucleo familiare del quale il disabile fa parte) come una sorta di stipendio, di remunerazione per il suo stato di disabilità (sì: incredibile, ma vero). La misura era stata pensata per limitare gli abusi e inguaiare i furbetti, ma aveva finito per colpire le famiglie che avevano davvero bisogno di quell’assegno. Ci piace raccontare questa storia a lieto fine: perché sentiamo un po’ nostra questa vittoria, e perché è giusto dare merito alla politica quando fa qualcosa di concreto per i cittadini. Giorgetti era stato uno dei pochi a denunciare quello che stava accadendo: ed è uno dei pochi a cui deve arrivare il nostro grazie.