Il cielo non ha più barriere. La disabilità vola in aliante

Calcinate del pesce - All’Aero Club Adele Orsi brevetti anche per portatori di handicap: «Lassù c’è la libertà»

– Il cielo sopra Varese senza barriere. L’aeroporto per il volo a vela di Calcinate del Pesce è pronto per dare il brevetto anche a chi è sulla sedia a rotelle. «Pensavo da tempo a un progetto che permettesse ai disabili di provare la gioia del volo – spiega la presidente dell’Aero Club Adele Orsi, – Mi sono interessata per capire chi in Italia potesse dare il brevetto a persone con disabilità fisica, trovando poche realtà».Poi

«un ragazzo in carrozzina, amico di un socio, ci ha detto che gli sarebbe piaciuto provare e mi sono attivata, ordinando un kit». Trasformare i biposto per le necessità di tutti non è difficile. Gli alianti possono essere “modificati”, mantenendo integri i comandi.«L’attrezzatura che abbiamo acquistato per la scuola, una volta applicata sull’aliante, permette, grazie alle leve, di fare con le mani il movimento che sostituisce l’uso della pedaliera per manovrare il timone direzionale. Poi l’equipaggiamento viene facilmente tolto e riposizionato all’occorrenza». Un’iniziativa che «siamo riusciti a portare avanti anche grazie al contributo di Fondazione Ubi».

Per una serie di fortunate coincidenze «uno dei nostri soci è primario dell’unità spinale di Niguarda e quando ha sentito che avevamo messo in piedi questa iniziativa, mi ha invitata a tenere una conferenza nell’ospedale milanese, per il reparto che si occupa del reinserimento nella vita quotidiana, di persone diventate paraplegiche. Che c’è di meglio del dar loro il senso di libertà del volo?». E dal mondo dello sport arriva una chance in più. «Vedo tante persone sportive che, per esempio con l’handbike, reagiscono in maniera positiva a quanto gli è capitato». Per Acao questo progetto non è solo un sogno, ma una realtà già in atto. «Per ora abbiamo un allievo che ha iniziato la formazione ed è la persona più felice del mondo. Spero che questa proposta possa avere successo, che in tanti ne possano usufruire e gioire di questa possibilità». L’attività è mirata per disabili fisici che abbiano l’uso delle braccia perché per volare «devono essere in grado di entrare e uscire dal velivolo aiutandosi con le braccia».

In volo però non ci sono differenze. Basti pensare che «lo scorso anno al campionato europeo, che si è disputato in Ungheria, si è classificato al terzo posto un disabile, segno che si azzerano la differenze». Per chi fosse interessato, basta rivolgersi in segreteria: «Si segue l’iter classico a partire dalla visita medica per l’idoneità all’iscrizione alla scuola». Per la parte teorica «c’è la possibilità di seguire in video onferenza da uno spazio accessibile». Margherita, che ha avuto una zia sulla sedia rotelle, tiene moltissimo a questo progetto. «Permettere un’esperienza del genere è una vera soddisfazione» perché, come spiega da appassionata di volo «ogni volta che ci si alza da terra si ha la sensazione di essere immersi in tre dimensioni e per chi non muove le gambe è un regalo grande, l’occasione per ritrovare una libertà perduta».