«La sconfitta è tutta mia»

Orrigoni commenta amaro: «Non siamo stati capaci di riportare alle urne tutti i nostri elettori»

«Non siamo stati capaci di riportare alle urne tutti gli elettori che ci hanno preferito 15 giorni fa». Con queste parole Paolo Orrigoni, candidato del centrodestra ieri al ballottaggio, ha commentato la sconfitta. Nel suo sguardo si legge la delusione di non essere riuscito a ottenere le preferenze necessarie per affondare l’avversario. Ma Orrigoni non fugge dal risultato è gioca con sportività e con estrema umiltà, mettendo in discussione lo scarso “appeal” che ha avuto la campagna elettorale condotta tra la prima tornata elettorale e il ballottaggio.

/>Il candidato del centrodestra, ieri sera, ha seguito una parte dello spoglio da casa, poi si è presentato all’info point di via Veratti e, successivamente, si è recato a Palazzo Estense per incontrare i suoi sostenitori e parlare con i giornalisti. Orrigoni non parla di una sconfitta del Carroccio o del centrodestra, «la sconfitta è mia. Mi dispiace per la coalizione che mi ha sostenuto, per tutte le persone che hanno creduto nel sottoscritto. Credo che abbiamo fatto tutti un buon lavoro, ma bisogna stare a quello che i cittadini decidono». Facendo un’analisi del voto di questo ballottaggio, che ha visto Orrigoni sconfitto con il 48,17% contro il 51,83% di Galimberti, mr Tigros ribadisce che «la volontà espressa dai cittadini è la cosa più sacra che ci sia e, quindi, incommentabile. C’è stata una preferenza del candidato del centrosinistra in questo secondo turno, indipendentemente da quelli che possono essere le ragioni di affluenza o possibili accordi: noi non siamo riusciti come centrodestra a riportare a votare le persone che ci hanno dato la preferenza al primo turno e di conseguenza non siamo riusciti a prevalere».
Orrigoni non nega che sia possibile che qualche elettore possa aver cambiato indirizzo di voto tra il primo e il secondo turno, considerando anche il fatto che in molte sezioni dove Orrigoni è risultato vincente nel primo turno ieri ha prevalso il suo avversario. «Il dato certo è che noi non abbiamo ripetuto la performance di 15 giorni fa». E ora si pensa al futuro. «Ho preso quanto impegno seriamente per cui rimarrò in opposizione – ha precisato – Per fortuna di progetti ce ne sono tanti che posso portare avanti sulla parte non politica, ma lavorativa. Non vivendo una vita nei partiti il mio impegno politico non c’era prima e non ci sarà adesso: ci sarà per la città all’interno del consiglio comunale».
Delusione anche tra i militanti leghisti che si sono visti strappare di mano la guida della Città Giardino, dopo oltre un ventennio di governo. «Grazie a tutti i militanti che hanno lavorato con passione – ha spiegato Marco Pinti, segretario cittadino del Carroccio – Grazie a Paolo Orrigoni per il suo coraggio. Congratulazioni a Galimberti, ma la lega a Varese non molla».