L’ex direttrice Della Chiesa su Facebook: «Contro di me una campagna denigratoria»

Il caso - «No comment, parla il mio avvocato». Ma sui social ricostruisce i cinque anni all’Agenzia del Turismo

, in questa fase dell’indagine che la vede indagata per truffa e peculato, non intende esprimersi. Il “no comment” è secco: «Per me parla il mio avvocato». A distanza di un anno e mezzo dalla chiusura dell’Agenzia del Turismo da lei diretta per cinque anni, si trova nel mirino di un’indagine condotta dalla procura della Repubblica di Varese nella quale le verrebbero contestate spese personali di denaro pubblico per una cifra di circa 30mila euro.
Le accuse vertono sulla vicenda dei rimborsi chilometrici,

di una serie di scontrini e su spese effettuate con la carta di credito della Provincia. Della Chiesa, però, non esita a difendersi affidandosi all’esperienza dell’avvocato , ma anche ricostruendo il suo iter all’interno dell’Agenzia provinciale del turismo in un lungo post su Facebook.
Qui, come già era accaduto in passato, spiega di essere stata nuovamente vittima di attacchi personali. Della Chiesa precisa che aveva un limite di spesa e che ogni sua uscita doveva essere validata da organi di controllo che erano il consiglio di amministrazione e il collegio dei revisori.
Nei cinque anni durante i quali ha guidato l’Agenzia le spettava anche un rimborso spese di circa 0,40 centesimi al chilometro. L’avvocato Cecconi ribadisce che è tutto a posto e lo dimostrerà: «Quando ci sarà notificata la richiesta di rinvio a giudizio saremo in grado di depositare una esaustiva documentazione difensiva». L’Agenzia del Turismo è stata chiusa nel gennaio 2015. Nel bilancio degli anni trascorsi alla guida della promozione del turismo varesino, la Della Chiesa precisa che l’Agenzia fu chiusa «dopo avermi detto in faccia che per “motivi politici” dovevano farmi fuori, con poi una campagna denigratoria contro l’operato della stessa e della sottoscritta».
L’Agenzia è stata messa in liquidazione e, secondo quanto dichiarato dal presidente di Villa Recalcati , il liquidatore avrebbe riscontrato alcune anomalie.
Così, Vincenzi ha segnalato le stesse anomalie alla procura della Corte dei Conti e alla procura della Repubblica. Intanto, sempre lo scorso anno, hanno preso il via le cause legali e i decreti ingiuntivi da parte della donna nei confronti di Villa Recalcati per il Tfr che non le è ancora stato riconosciuto. La cifra ammonta a circa 28mila euro per i cinque anni di gestione. Nel 2016, in sede di approvazione del bilancio, «un passivo da 128mila euro» come ha evidenziato Vincenzi.
«Tutti i bilanci dell’Agenzia – ribatte la Della Chiesa – con me come direttore si sono chiusi con segno positivo».
Molte le manifestazioni di solidarietà espresse pubblicamente, attraverso i social, da numerosi varesini nei confronti dell’ex dirigente, la quale ha lanciato un hashtag per chiunque volesse sostenerla: #iostoconpaoladellachiesa. Secondo indiscrezioni, se la documentazione prodotta dalla difesa scagionerà in toto l’ex funzionaria, la donna e il suo legale sarebbero pronti a controquerelare chi ha messo la Della Chiesa in questa posizione. Si attende, quindi, la notifica della richiesta di rinvio a giudizio.