«No a 4mila immigrati in Lombardia»

Il rifiuto - Paolo Grimoldi, segretario nazionale della Lega Lombarda, fa muro contro i nuovi arrivi previsti

– Emergenza profughi, in Lombardia ne arrivano altri quattromila e la Lega Nord si mette di traverso: «Non li accoglierà nessun Comune amministrato da noi – il diktat del segretario nazionale della Lega Lombarda – i Prefetti bussino alla porta dei sindaci del Pd». Dura la replica del segretario regionale del Pd : «I leghisti litigano e perdono voti, non resta loro altro che aggrapparsi alla propaganda sui migranti».
È di nuovo scontro sul tema sempre più

delicato dell’accoglienza dei migranti in Lombardia. Alla luce dell’ultima ondata di sbarchi sulle coste del Sud Italia, il Ministero degli Interni guidato da Angelino Alfano ha proceduto ad una nuova ripartizione delle quote di accoglienza: così, denuncia il numero uno del Carroccio in Lombardia Paolo Grimoldi, «altri 4000 immigrati sono stati assegnati dal Viminale alla Lombardia, che adesso dovrà inventarsi nuovi spazi per ospitare oltre 23mila richiedenti asilo nelle sue strutture già sature». Per Grimoldi è un trattamento «inaccettabile» quello che viene riservato alla regione guidata da Roberto Maroni: «Un altro bel regalo da Roma – ironizza il segretario nazionale della Lega Lombarda, che ieri sera era ospite alla festa provinciale del partito a Somma Lombardo – che continua a prendere in giro i cittadini lombardi: la Lombardia da sola deve ospitare il 14% dei richiedenti asilo presenti in Italia, mentre ci sono regioni che ne ospitano appena 4mila. È una vergogna». Ecco perché la Lega Nord ribadisce la propria intenzione di fare le barricate rispetto ai nuovi arrivi di richiedenti asilo: «Sia chiaro che in ogni caso – afferma Paolo Grimoldi – nessun sindaco della Lega Nord in Lombardia accetterà di prendersi su base volontaria neppure uno di questi quattromila nuovi arrivi: i Prefetti si rivolgano ai sindaci del Pd o ai loro amici dell’Anci Lombardia, ma non perdano tempo a bussare alle porte dei sindaci leghisti perché la risposta sarà solo e sempre un secco “no”. Nei Comuni dove amministra la Lega Nord non arriverà nemmeno un immigrato». Una presa di posizione che riconferma le parole del leader del Carroccio Matteo Salvini, che giovedì sera dal palco di Somma Lombardo aveva preannunciato una mobilitazione forte, che verrà lanciata in occasione del raduno di Pontida del 18 settembre, per “liberare” a suon di presidi, «educatamente e pacificamente», le strutture di accoglienza sul territorio. Ma il segretario regionale del Pd, il varesino Alessandro Alfieri, boccia sonoramente la «sparata» del suo pari ruolo leghista: «Stanno perdendo voti perché litigano tra di loro, un giorno sì e un giorno no, Salvini e Maroni, quindi devono recuperare voti facendo queste sparate. Poi però quando erano loro al Governo si comportavano diversamente da oggi, perché sono temi che vanno affrontati e non possono essere risolti a colpi di slogan». La linea del Partito Democratico, da questo punto di vista, non cambia: «I nostri sindaci risponderanno con serietà, provando a risolvere i problemi come abbiamo sempre fatto, per costruire una collaborazione positiva tra le diverse istituzioni per gestire l’emergenza – afferma Alessandro Alfieri – in primis, lavorando per velocizzare le pratiche di riconoscimento dell’asilo per chi ne ha diritto e aumentando le risorse per i rimpatri per chi non ha diritto». È su questo fronte che il Pd confida, con i propri sindaci e con i propri esponenti a tutti i livelli, di poter mettere in campo delle strategie per contenere l’impatto che i nuovi arrivi possono avere sulle comunità locali: «Piuttosto che perdere tempo in sterili polemiche – sottolinea Alfieri – chiediamo più rapidità nel lavoro delle commissioni e più risorse per i rimpatri, oppure diamo una mano affinché si possa fare questa cosa in Europa, facendo un fronte unico invece che sceneggiate che non servono a nulla». Insomma, sul tema profughi tra Lega e Pd resta il muro contro muro.