Pedemontana ferma al palo. La Regione incolpa il Ministero

L’assessore alle Infrastrutture Alessandro Sorte punta il dito contro i ritardi nell’iter statale

Pedemontana al palo, per l’assessore regionale lo «stallo finanziario» sarebbe causato dai ritardi del Cipe nell’approvazione dell’atto aggiuntivo alla convenzione tra Cal e Apl, «fondamentale per il completamento dell’opera». Ma per il Pd la posizione di Regione Lombardia «lascia basiti», mentre il Movimento Cinque Stelle accusa entrambi i partiti di «inscenare una soap opera strappalacrime».

Il caso della dichiarazione di fallimento depositata dalla Procura di Milano per la società Autostrada Pedemontana Lombarda approda in consiglio regionale. L’assessore ai trasporti Alessandro Sorte risponde ad un’interrogazione in question time firmata da del Pd, che chiedeva chiarezza sulla vicenda e soprattutto di conoscere come Regione intendesse garantire il completamento dell’opera rimasta ferma a Lentate sul Seveso. Se sulla richiesta di fallimento Sorte ribadisce quanto già detto nei giorni scorsi («Apl ha ritenuto immotivata l’iniziativa

della Procura e rimarca la propria volontà di portare a termine l’opera e di non essere in stato di insolvenza. Aspettiamo l’esito dell’udienza del 24 luglio prossimo per conoscere se il giudice competente accoglierà le controdeduzioni della società»), emerge un particolare sui ritardi burocratici che sconta la società dal punto di vista finanziario: «Le procedure di concessione – ricorda Sorte – sono di esclusiva competenza del Ministero delle infrastrutture e in particolare del Cipe, che dopo aver espresso parere favorevole sull’atto aggiuntivo n° 2 alla convenzione unica Cal-Apl, la cui approvazione è fondamentale ai fini della bancabilità e quindi del completamento dell’opera, non ha mai approvato l’atto. Appare chiaro che lo stato di stallo finanziario che dura da circa tre anni è dovuto al mancato completamento dell’iter di approvazione dell’atto aggiuntivo n°2, di esclusiva competenza del Ministero. Un’ultima sollecitazione da parte di Regione è stata fatta con nota formale di Maroni ad aprile, senza conseguenze». L’assessore precisa anche che la garanzia regionale da 450 milioni di euro in vent’anni, «finalizzata ad incrementare la bancabilità» dell’opera, «interverrà solo dopo il completamento dell’intero asse autostradale». Parole che lasciano «basito» il capogruppo Pd , per la «mancata assunzione di responsabilità e il mancato realismo nel cercare di comprendere come far fronte a questa complicata situazione, visto che management indicato dalla giunta regionale. Una posizione che non fa ben sperare per il futuro dell’opera». Ancor più dura la reazione del Movimento Cinque Stelle: «Su Pedemontana Pd e Lega Nord sono indistinguibili: si concentrano sulla necessità di finire l’autostrada più inutile della Lombardia, quando la cosa più sensata da fare è studiare il modo di fermare l’opera nel modo più indolore possibile per le casse pubbliche».