Un tandem di solidarietà

Ippodromo - La reazione a un furto incivile è diventata occasione per far germogliare gesti di generosità

– Torna in mente la canzone di Via Del Campo dove De Andrè cantava che «dal letame nascono i fiori», quando nella città giardino la reazione a un furto incivile diventa occasione per far germogliare gesti di spontanea generosità. È così che Matteo, derubato del suo tandem ne ha ricevuto uno in dono, con l’idea di regalarne altri a ragazzi in grado di apprezzarli quanto lui.

Il furto è avvenuto in una notte d’estate alla scuola Pellico frequentata da Matteo, studente autistico che da oltre un anno aveva trovato proprio nel tandem un mezzo eccezionale di contatto e di confronto con il suo educatore, Michele Orlandi, con cui pedalava in lungo e in largo per Varese imparando da un lato a relazionarsi con lui, e dall’altro a conoscere la città. Insomma il tandem era uno strumento fondamentale per il suo percorso di crescita. Poi il tandem è sparito dalla palestra della scuola dove era stato riposto in attesa che riprendessero le lezioni. I ladri hanno portato via anche microfoni, mixer e strumenti musicali dall’aula magna. «Un gesto particolarmente incivile quello di rubare in una scuola, che è bene comune e quindi patrimonio di tutti», aveva pubblicamente denunciato la madre del ragazzo, Livia Vaccaro, a settembre, appena informata dell’accaduto.

La storia di quel tandem speciale rubato, raccontata sui giornali, ha scosso la coscienza dei varesini, generando indignazione e solidarietà. Prima tra tutti nella famiglia della signora Laura Faija che ha deciso di regalare il suo tandem a Matteo. Dopo aver preso contatti con la madre e con l’educatore del ragazzo, la donazione è avvenuta nel caldo pomeriggio di venerdì scorso. «Il tandem mi è sempre piaciuto e qualche anno fa mio marito me ne ha regalato uno,

con cui ci piaceva uscire e fare una passeggiata nelle giornate di sole», racconta la signora, che però ha potuto usarlo poco a causa di un paio di infortuni. Così negli ultimi due anni la bicicletta doppia non è più stata usata. «Avevo già iniziato a pensare di regalarla a qualcuno, ma quando ho letto la storia di Matteo non ho avuto dubbi. Il mio tandem non poteva trovare uno scopo migliore che diventare la bicicletta di Matteo. Ne ho parlato con la mia famiglia e siamo stati tutti concordi sul suo destino». Per lei donare è una cosa semplice e naturale: «Mi hanno sempre insegnato a dare quando si può, è giusto e regala grandi soddisfazioni. Se poi questa volta il mio gesto contribuisce a far nascere qualcosa di più grande ne sono estremamente felice».

Tanti sono stati l’interesse e la solidarietà nati attorno al brutto gesto di inciviltà di cui è stato vittima Matteo, che sta partendo una raccolta fondi, nata spontaneamente attorno alla scuola e al suo corpo docenti (impegnato tra l’altro nel rivedere la gestione della sicurezza alla Pellico), per acquistare nuovi tandem. Per estendere il progetto e permettere ad altri ragazzi come Matteo di crescere e instaurare nuovi rapporti di amicizia attraverso i pedali.