Vandali alla chiesa nuova. Non è tempo di telecamere?

Rovesciati i simboli pasquali che don Giulio aveva posizionato sul piazzale. Le richieste mai ascoltate

Piazza della Chiesa Nuova a Sacconago? Forse sarebbe più calzante rinominarla “piazza Dimenticata”. L’episodio di vandalismo avvenuto nella notte fra venerdì e sabato è il segnale che ormai è improcrastinabile l’installazione di una telecamera di sorveglianza. Visto il periodo pasquale, il parroco aveva portato all’esterno della chiesa i segni del momento liturgico; sul sagrato erano state messe delle croci attorniate da un piccolo giardino protetto con un’accennata recinzione in mattoni. L’altra notte la costruzione è stata vandalizzata con la messa terra delle croci e la distruzione della recinzione.

Una brutta sorpresa per chi di prima mattina è andato in chiesa anche se dopo qualche ora i simboli pasquali erano lì al loro posto troneggianti sul sagrato.

L’azione don Giulio la definisce «una ragazzata e niente più» non scomodando intolleranze religiose o argomenti affini. Sarà pura stata una “ragazzata”, ma la piazza della Chiesa Nuova sembra un luogo a sè, orfana, sprovvista di una protezione. E sì che alla vecchia Amministrazione che alla nuova, lo stesso parroco ha più volte fatto richiesta di una telecamera ottenendo solo promesse.

Fra la tarda primavera e l’autunno inoltrato la piazza alla sera diventa un piccolo Maracanà. Si gioca a pallone a fino a tardi fra schiamazzi e quantaltro, quando poi il buio diventa più fitto pare che non manchino anche movimenti di persone non proprio rispettabili.

Una liturgia che avanti da qualche anno e che potrebbe essere interrotta infilando un palo da qualche parte della piazza con sopra un telecamera. Secondo qualcuno del mestiere il costo fra attrezzatura e manodopera non dovrebbe andare oltre i quattromila euro. C’è di più. I frequenti temporali estivi portano altrettante interruzioni di luce con la piazza della Chiesa Nuova che rimane al buio magari per tre o quattro giorni fino a quando non si provvede alla sua sistemazione. Ed anche questo inconveniente (meglio dire disagio) sarebbe di facile soluzione a costi contenuti.

Alla richiesta di rendere appunto la piazza più sicura e vivibile pare che da Palazzo Gilardoni qualcuno in alto abbia suggerito al prelato di essere più pastorale in linea con il papato di Roma uscendo dalla canonica per andare a dialogare con i giovani che giocano a pallone. Insomma, oltre al danno per le mancate promesse anche la beffa con il predicozzo di chi deve solo girare i tacchi all’invito di “chi è senza peccato scagli la prima pietra”.