Voti alti ma senza nessuna verifica. Condannata la prof “generosa” di Varese

L’insegnante del liceo Ferraris è stata riconosciuta colpevole del reato di falso per fatti che risalgono al 2014-2015

Insegnante a processo per falso condannata a 9 mesi con pena sospesa. Ironia della sorte la denuncia è scattata perché l’insegnante aveva promosso tutti gli studenti con un bel 9 senza però aver fatto interrogazioni o verifiche. La sentenza pronunciata ieri dal giudice .

I fatti risalgono all’anno scolastico 2014-2015, teatro dell’incredibile vicenda il liceo Ferraris di Varese. E proprio dalla scuola è partita la segnalazione che ha fatto scattare le indagini prima e il processo, poi, terminato con una condanna in primo grado. Ad “incastrare” l’insegnante “pigra” sono stati gli studenti stessi che, sentiti dai carabinieri di Varese in fase di indagine, hanno confermato punto per punto tutte le accuse. E la docente, una quarantenne di origine siciliana, precaria che da anni girava di scuola in scuola come docente di matematica e fisica, si è ritrovata in grossi guai giudiziari. La quarantenne tra l’altro insegnava due materie che per un liceo scientifico qual è il Ferraris non sono affatto secondarie. Il perché l’insegnante ad un certo punto abbia smesso di interrogare e assegnare verifiche in classe resta un mistero. La docente seguiva due classi: una seconda e una terza liceo.

A fine anno, probabilmente per non avere problemi di sorta, la docente ha promosso tutti a pieni voti: nove politico. Tranne in un unico caso: qui lo studente fu valutato da otto e mezzo. Chissà perché.

L’anomalia è stata immediatamente notata dal preside del Ferraris . A fronte di una sfilza di 9 mancavano voti sui registri e verifiche scritte. Praticamente da aprile la quarantenne avrebbe smesso di lavorare con gli studenti promuovendo tutti nella speranza di non avere grane. Le cose, però, sono andate diversamente. Il Ferraris non si è costituito parte civile e l’insegnante, oggi completamente al di fuori del circuito scolastico di Varese e provincia, quasi certamente farà ricorso in Appello a fronte del “9” affibiatole dal giudice. Per gli studenti, molti dei quali sono oggi al primo anno di università, non ci sono state conseguenze. Le valutazioni “sono collegiali”, aveva spiegato Carcano, “non si basano su una singola materia”.

La direzione scolastica aveva però incaricato i docenti subentrati all’insegnante “pigra” di colmare eventuali lacune da lei lasciate ai ragazzi in relazione al programma didattico dell’anno precedente.

La docente non si è mai presentata in aula e non ha mai dato la sua versione dell’accaduto.