Sesto, il sindaco stoppa il Ramadan

SESTO CALENDE Lo stop alle preghiere islamiche del venerdì allo Sporting Lisanza arriva direttamente dal sindaco Marco Colombo. Il primo cittadino, venuto a conoscenza delle riunioni del venerdì dei seguaci di Allah sul campo da tennis coperto del centro, ha deciso di intervenire e di porre fine a questi assembramenti sul territorio sestese. «Nessuna moschea, biblioteca islamica o qualsivoglia luogo assimilabile – dice il borgomastro del Carroccio – Questo ci è stato domandato dagli elettori e questa promessa intendo mantenere».

Per Colombo la legge parla chiaro: «La legge regionale 15/2005 precisa che i luoghi di culto debbano essere espressamente identificati sul territorio comunale. Pertanto non intendo accettare comportamenti che aggirino la legge. Gli islamici chiedono agli amministratori il rispetto delle regole: noi chiediamo loro di osservarle allo stesso modo».
Il sindaco, venuto a sapere dei raduni allo Sporting, ha fissato subito un appuntamento con i soci maggioritari. «Ho segnalato loro la normativa vigente e li ho invitati a recedere dall’accordo con il presidente della Comunità Islamica Ticinese Mamadou Sylla. Lo spazio, affittato dagli islamici a 150 euro l’ora, non sarà più concesso, né per il venerdì né per la festa di fine Ramadan». Il suo no è perentorio e senza repliche.
La decisione del sindaco è confermata da Sylla: «Il sindaco vuole che ce ne andiamo fuori da Sesto e ha proibito ai titolari dello Sporting di concederci il campo. Eravamo disposti a pagare, per noi andava bene quello spazio. Ma il sindaco non si nasconda dietro false giustificazioni: le sue ragioni sono solo politiche». Così gli islamici sestesi sono nuovamente alla ricerca di una sede per officiare il loro culto. Già venerdì scorso la preghiera allo Sporting non si è svolta, e i musulmani si sono ripartiti fra le sedi di Borgomanero, Novara, Varese e Gallarate.  Impossibile d’altronde per loro l’utilizzo di spazi comunali (la Giunta ha già risposto verbalmente di no a Sylla) o l’uso della fatiscente sede di via Cavour, dichiarata inagibile dal Comune. «Sappiamo che questo sito è ancora utilizzato da alcuni musulmani» dice Colombo «e ciò c’infastidisce. Finora abbiamo voluto evitare una presa di posizione tale da portare ad una rottura dei rapporti. Ma se le regole non saranno rispettate mi vedrò costretto a far apporre i sigilli sul locale».  Fra le ipotesi di location per la celebrazione della festa di Aid-al-fitr c’è il Palamico di Castelletto Ticino, già utilizzato per il raduno religioso dello scorso anno. La conclusione del mese sacro per i musulmani si annuncia anche per il 2010 in trasferta.

b.melazzini

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