LUINO Nessuno si è accorto del convegno. Con la ventina di partecipanti presenti a palazzo Verbania. Ma la riunione del Movimento Patria Nostra, forza riconducibile alla destra radicale, ha creato lo stesso polemiche e proteste per i manifesti appesi all’esterno. Con tanto di sopralluogo da parte degli agenti del commissariato di polizia cittadino. Colpa dei messaggi presenti sui manifesti appesi all’esterno di Palazzo Verbania con chiari riferimenti ai simboli e alle espressioni del Ventennio. Croci celtiche, saluti romani e la parola camerati a fare da contorno. Ovvie quindi le prese di posizione. Prima fra tutte quella dell’Italia dei Valori. «Condanniamo
– ha detto il segretario provinciale Marco Bertoldo – ogni rievocazione fascista e richiamiamo alla vigilanza democratica le istituzioni ed i cittadini, contro ogni tentativo di ridare legittimità al fascismo». «Per questo – gli ha fatto eco il luinese Gennaro Gatto, del dipartimento giovani dell’Idv – nelle prossime ore formulerò un esposto dettagliato sull’accaduto». Non meno pesanti le contestazioni del Pd. «Quei manifesti rappresentano un’indecenza da condannare – ha chiarito Stefano Bragnuolo segretario cittadino – e la reazione disgustata dei luinesi è il segnale migliore che potesse arrivare. Credo però che sia doveroso chiarire ogni aspetto di questo increscioso episodio».
«Il Comune – chiarisce il sindaco Andrea Pellicini – ha concesso l’utilizzo di Palazzo Verbania all’Associazione Patria Nostra senza attribuzione del patrocinio. Ovviamente, nel momento in cui concediamo la sala, non siamo nelle condizioni di operare alcun tipo di censura preventiva su quello che viene detto o esposto nell’incontro pubblico. Sarebbe grave il contrario E’ però naturale che, laddove fossero state violate le norme di legge, i fatti sarebbero di competenza delle autorità preposte. Mi è sato però riferito che il dibattito ha avuto toni assolutamente moderati ed è stato incentrato sull’esaltazione positiva dei valori nazionali».
f.tonghini
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