Treni “bomba” lungo il lago Le Ffs: “Controlli a tappeto”

LUINO Quello che passa da Luino e Laveno, passa anche da Bellinzona. E viceversa. Ovvio quindi che le Ferrovie federali svizzere abbiamo un punto di vista privilegiato sulla sicurezza della tratta ferroviaria, segnata da preoccupazioni e incidenti, l’ultimo dei quali sabato notte a Laveno. Treni che trasportano merci pericolose, tossiche, infiammabili. Una situazione che preoccupa ogni giorno di più i residenti e i sindaci dei paesi attraversati dalla ferrovia.Molte delle contromisure che le ferrovie elvetiche mettono in campo si riflettono anche sul lato italiano della Bellinzona-Luino-Gallarate. «Alla stazione merci di San Paolo a Bellinzona, dove avviene anche il cambio delle locomotive per la tratta italiana – evidenzia Alessandro Malfanti, portavoce delle Ferrovie federali svizzere (Ffs) – i cargo di Ffs vengono tutti sottoposti a regolari controlli. Sia per la verifica dello stato dei carrelli e dello stato del carico, sia per la verifica  della conformità delle merci trasportati. In pratica controlliamo se la merce dichiarata dal proprietario corrisponde effettivamente a quella trasportata». Altrimenti scattano gli accertamenti. «Alla stazione – spiegano – vengono eseguiti inoltre controlli a tappeto, che coinvolgono tutti i treni di tutte le società di trasporto, sia da parte dell’Ufficio federale dei trasporti che dal settore Infrastruttura delle Ffs». Ma non solo. «Alla stazione di Cadenazzo – chiarisce Malfanti – è presente un rilevatore in grado di allarmare la centrale di Bellinzona in caso di passaggio di un treno merci con boccole surriscaldate o spostamento di carico». C’è poi a disposizione, ma solo fino al

lato svizzero, il super treno antincendio “TSS 08”. Pronto a muoversi da Bellinzona per interventi di spegnimento incendi sulle linee ferroviarie in Ticino, per evacuare i treni viaggiatori o trainare quelli merci in avaria sui viadotti o nelle gallerie. Ed è  in grado di raggiungere la linea verso Luino nel giro di 15 minuti. Dotazione, questa, assente sul lato italiano della linea. Già finito nel mirino del politico svizzero Filippo Lombardi, vicepresidente della Delegazione parlamentare di vigilanza della Nuova ferrovia transalpina, che ha definito la tratta «obsoleta, da sottoporre a una ristrutturazione importante, di un binario solo, e periodicamente interrotta quando ci sono intemperie». Innalzando l’attenzione anche oltre confine. «Che  la linea sia un binario solo è un dato di fatto – evidenziano però dalle Ffs – ma è già equipaggiata con i sistemi di sicurezza e controllo della marcia dei treni di ultima generazione. Non ci risulta, poi, che le interruzioni di linea dovute ad intemperie siano sulla Gallarate – Luino particolarmente più frequenti che su altre linee della stessa tipologia e collocazione geografica». Così come a Fss non risultano «segnalazioni relative a sicurezza o percorribilità delle gallerie del Sasso Galletto e di Laveno Sud». Quanto al futuro, con l’incremento previsto del traffico merci, anche da Ffs ammetto l’incognita. Non tanto sulla sicurezza, perché «le valutazioni relative all’adeguatezza del tracciato e della capacità della linea sono di esclusiva competenza di Rfi», quanto piuttosto sui «problemi di saturazione della capacità della linea che potrebbe provocare l’incremento del traffico».

b.melazzini

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