La benzina resta un salasso Ecco tutti i prezzi a Varese

VARESE C’è stata una leggera discesa, ma in sostanza ancora non c’è scampo di fronte al prezzo dei carburanti che continuano a spennare il portafoglio degli automobilisti. Se il prezzo al litro della benzina alla pompa è rientrato oggi sotto la soglia di 1,6 euro, e nonostante a Varese i prezzi siano di norma leggermente più bassi della media nazionale, la diminuzione temporanea non basta a sancire una tregua. Tra centro e periferia, i prezzi della benzina a Varese si assestano ancora intorno agli 1,550 euro al litro per il fai da te, cioè la modalità più economica per fare rifornimento. Se si sceglie il servizio, nei distributori che ancora lo propongono, bisogna spendere 6 centesimi in più al litro. Guardando la panoramica dei prezzi nel capoluogo, alla Erg di via Sanvito si trova scritto 1,556 euro per la benzina e 1,485 euro per il gasolio. Alla Shell di viale Aguggiari si sale ulteriormente, 1,575 per la benzina e 1,485 per il diesel. Scende di poco rispetto alla media invece l’Agip di via Crispi, 1,542 per la benzina e 1,443 per il diesel. Tutti questi prezzi sono riferiti al fai da te, con il servito, disponibile ad esempio all’Agip, che torna a sforare quota 1,6 per

la benzina e 1,5 per il gasolio: 1,602 era il prezzo esposto ieri per un litro della benzina e 1,503 per un litro di gasolio.Manodopera a parte, i varesini hanno però un’altra freccia al loro arco che negli ultimi anni ha riscosso gran successo ed è in grado di proporsi come soluzione tampone contro l’esodo in Svizzera. E’ il distributore “no logo” che si trova sulla Sp1 prima dell’ingresso in autostrada, che ieri esponeva i prezzi di 1,520 euro al litro di benzina e di 1,415 per il gasolio. Si chiama «S.n.c» ed è la dimostrazione locale di come funzionino le cosiddette “pompe bianche”. Sono generalmente di piccoli imprenditori che gestiscono uno o pochi impianti di distribuzione di loro proprietà, quindi senza dipendere direttamente dalle compagnie petrolifere. Il vantaggio è che essendo autonomi, devono comunque comprare benzina e gasolio dalle multinazionali ma sono liberi di scegliere la compagnia più conveniente in base al prezzo di mercato. Gli altri distributori, al contrario, sono costretti ad acquistare il carburante dalla compagnia proprietaria dell’impianto. La conduzione autonoma dell’impianto inoltre riduce i costi di gestione, spesso familiare, mentre la dimensione locale dell’utenza permette di taglia di netto i costi delle grandi campagne pubblicitarie e promozionali. Francesca Manfredi

s.bartolini

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