Sono non solo scandalizzato, ma anche adirato nel sentir definire “volontariato” quello che un noto politico italiano deve fare in una casa di riposo lombarda dove starebbe “scontando” una condanna. Dal punto di vista legale si parla di “affidamento ai servizi sociali”. L’uso di questo vocabolo è voluto o viene usato per errore? In entrambi i casi dovrebbe essere stigmatizzato in modo pesante perché il soggetto in questione non sta andando “volontariamente” dagli anziani, ma ci va “forzatamente” per sole quattro ore alla settimana e questo atto dovrebbe anche avere una funzione “educativa”? Per il
modo in cui viene fatto l’annuncio alla TV, direi che si sta facendo un gran favore al noto politico perché gli si sta donando immensa pubblicità, nel contempo però si sta lanciando fango addosso a tutti i “volontari” italiani che donano il loro tempo. I nostri volontari, nella maggioranza dei casi, danno molto di più delle quattro ore richieste al soggetto “condannato” e lo fanno in silenzio, disinteressatamente, con grandissima carica di generosità. Usare in questo modo il mezzo televisivo e usare ingiustamente le “parole” non vuol dire fare il dovere di giornalisti.
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