In valigia cocaina a fiumi Sequestro da 16 milioni di euro

Maxi sequestro di droga a Malpensa: intercettati 76 chilogrammi di cocaina purissima. Sconosciuti al momento i corrieri. Tre valigie piene di cocaina sono state infatti trovate nella stiva di un volo charter proveninte da La Romana, aeroporto della Repubblica Dominicana. La droga poteva fruttare, una volta tagliata e venduta al dettaglio, almeno 16 milioni di euro.

I militari della guardia di finanza di Malpensa e la e i funzionari dell’agenzia delle dogane hanno scoperto lo stupefacente grazie a uno dei controlli che ogni giorni vengono effettuati sui voli provenienti dalle rotte a rischio, monitorate anche con un sistema che incrocia stratistiche, luoghi e caratteristiche dei passeggeri. La rotta con Santo Domingo è tra le più sensibili: molta della cocaina destinata al mercato italiano arriva da lì. Ma in questo caso non c’era alcun passeggero che potesse indicare sospetti, il bagaglio era infatti disguidato come si dice in gergo tecnico; non aveva nessun proprietario ed era totalmente privo di indicazione. Le tre borse erano chiuse da lucchetti, e due di queste erano avvolte in una coperta della compagnia aerea, un accorgimento che probabilmente era stata approntato per far credere che si trattasse di bagaglio dell’equipaggio.

Si tratta in ogni caso di un sequestro record e il meccanismo con cui i narcotrafficanti contavano di far passare i tre borsoni è ora tutto da verificare. Due le ipotesi, le valigie infatti sarebbero state posizionate sul nastro trasportatore ma la mancanza di etichette avrebbe probabilmente attivato una segnalazione oppure sarebbe finita nel magazzino.

È probabile che l’operazione delle tre valigie fosse diretta dalla mafie, ma l’indagine è in corso. Ad aprile la guardia di finanza aveva bloccato un traffico di droga gestito proprio dalla ’ndrangheta. Ora si lavora non solo per capire chi abbia caricato il preziosissimo quanto illegale bagaglio, ma soprattutto a chi era destinato. A cominciare da chi avrebbe dovuto scaricarlo dall’aereo e evidentemente consegnarlo a qualcuno.

I passeggeri parrebbero esclusi dai sospetti: il bagaglio è rimasto al suo posto. Nessuno lo ha toccato. Evidentemente a scaricarlo avrebbe dovuto essere qualcuno che al velivolo aveva libero accesso una volta atterrato. Dagli operatori, ad eventuali tecnici, sino agli addetti alla pulizia.

Le indagini messo in campo procedono a 360 gradi. Soprattutto perché l’ombra della criminalità organizzata dietro al carico parrebbe più di un semplice sospetto.

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