Il secessionismo? Abbiamo già i nostri problemi

Vorrei ricordare a Maroni, Salvini ed ai loro seguaci aspiranti indipendentisti e secessionisti del Nord di leggersi la storia dell’Unità d’Italia, non quella che ci hanno insegnato a scuola ma quella vera, della guerra di aggressione e di conquista che l’esercito piemontese compì nei confronti del Regno di Napoli o delle Due Sicilie depredandolo delle molte ricchezze. Il Piemonte, incamerando l’oro dei Borboni, si salvò dall’imminente pericolo di bancarotta, l’ex Lombardo-Veneto migliorò la propria agiatezza ed il Sud, derubato di ogni bene (depositi d’oro e di danaro prelevati dal Banco di Napoli, arredi di

valore e opere d’arte asportati dai palazzi reali e signorili, industrie varie, tessili e persino fonderie e acciaierie chiuse o trasferite al Nord, eccetera) arretrò in una estrema povertà ed i suoi cittadini di basso ceto “caddero dalla padella nella brace”. Se per assurdo le Regioni del Nord dovessero restituire il maltolto a quelle del Sud, questi “predicatori” chiederebbero ancora l’indipendenza o la secessione del Nord ? Credo proprio di no! Ricordatevi dell’antico detto: “cosa fatta, capo ha”. Ormai l’Unità d’Italia c’è, e come l’Euro ce la dobbiamo tenere.

Martino Pirone

© riproduzione riservata