Parcheggio in piazzale Kennedy deserto perché costa troppo? Non così si può dire dei dintorni: gli automobilisti si organizzano ed in barba alle regole del buon vivere civile lasciano il proprio veicolo dove non dovrebbero. Anche in spazi di pertinenza privata.
Il Segnalaci Varese di oggi cerca di raccogliere una delle tante battaglie condotte ultimamente dal gruppo Facebook “Varese, sporcizia e degrado”, punto di ritrovo virtuale che – grazie alla competenza ed alla fattiva partecipazione di utenti-cittadini esasperati – sta diventando punto di riferimento importante nella lotta contro la decadenza varesina.
Noi vi ascoltiamo
Non è la prima volta che ci affianchiamo a loro prendendo spunto dalle segnalazioni pubblicate: la voce di più di 1.400 persone (tanti sono attualmente gli iscritti) va ascoltata senza se e senza ma.
Il problema parcheggi nella zona delle stazioni ha essenzialmente due profili, uno conseguenza dell’altro. L’enorme area incastonata fra i due scali ferroviari cittadini (più di 500 posti auto) un giorno sì e l’altro pure si ritrova quasi inesorabilmente vuota.
Motivo? Parcheggiarvi costa tre euro, una tariffa che non tiene conto della durata della sosta: un’ora o tutto il giorno, il prezzo è il medesimo.
La scelta di aumentarne il costo – poco tempo fa il limite era fissato ad 1,50 euro per mezza giornata – è apparsa davvero perdente: scoraggia un utilizzo diffuso dello stesso, in particolare da parte dei pendolari che così rinunciano a disporre di un posto comodo vicino al treno, facendo piangere di rimando le casse comunali, inesorabilmente chiuse ad entrate più massicce che potrebbero essere utili.
Non ci si ferma qui: per uno spazio che non si riempie, ce ne sono altrettanti che si intasano abusivamente. Si tratta di quelli nelle vicine via Casula e di via Adamoli, presso le quali – di fianco ai due negozi ancora rimasti aperti – si ammassano decine di veicoli in punti che non sono dei parcheggi veri e propri e per giunta sono privati.
La situazione – ampiamente documentata da foto pubblicate sul gruppo – sembra irrisolvibile: i proprietari hanno apposto cartelli di divieto d’accesso e di sosta, nonché ammonimenti di pericolo riguardo alla presenza di grate che potrebbero non sostenere il peso di una macchina; la vecchia recinzione che delimitava la zona è stata tranciata; il Comune di Varese infine – proprio perché non si tratta di bene pubblico – non può intervenire.
E per i disabili?
Il risultato è non solo il disordine apprezzabile a qualsiasi ora del giorno, ma anche l’oggettiva impossibilità di passaggio, per esempio con una carrozzella.
Che fare? Forse solo continuare a denunciare la situazione, in attesa che o Palazzo Estense obblighi i proprietari a delimitare nuovamente l’area, oppure siano questi ultimi a prendere provvedimenti definitivi. Di certo c’è che la maleducazione è il degrado più difficile da combattere.n
“Segnalaci Varese” è l’iniziativa di caccia al degrado e ai disagi che consente al lettore
di collegarsi all’indirizzo email www.segnalacivarese.it e indicare l’obbrobrio in cui
è incappato, fissando il punto sulle cartine delle città. Alcune segnalazioni verranno pubblicate
mercoledì e sabato. Puntate speciali saranno programmate anche durante la settimana