La piazza in degrado ha bisogno d’aiuto

Lavori finiti all’interno della stazione di Gallarate, il degrado si è spostato all’esterno. Terminata la sistemazione dello scalo, ora è piazza Giovanni XXIII ad avere bisogno di un intervento.

Il simbolo di questa situazione è la colonnina della chiamata per i taxi. Un tempo affisso alla parete esterna dello scalo, oggi il telefono per chiamare le auto bianche è appeso in cima ad un palo di legno, avvolto da quelle reti arancioni bucate tipiche dei cantieri edili.

Un arredo non esattamente in linea con quelli che Centostazioni, la società delle Ferrovie dello Stato che ha finanziato i lavori, ha scelto per l’interno dello scalo gallaratese. All’interno del quale fervono le operazioni per l’apertura di una gelateria, che promette un cono gratis per tutti nel giorno dell’inaugurazione. Data che, però, ancora non è stata fissata.Si sa soltanto, per chi fosse interessato, che la proprietà cerca personale per distribuire coni e coppette.

Tra i clienti ci saranno certamente i tassisti, che intanto hanno più volte chiesto una sistemazione più decorosa per quello che per loro è uno strumento di lavoro. Sì è mosso anche , “tassinaro” pure lui e consigliere d’opposizione per Forza Italia.

Risultati, però, zero. E così la palina dei taxi è diventato il simbolo del contrasto tra una stazione messa a nuovo e una piazza in mano al degrado. Perlomeno di recente l’amministrazione comunale ha provveduto a riasfaltare il parcheggio.

Anche se il problema principale rimane il porfido dissestato, dove ad ogni pioggia si formano “laghi” che sconsigliano di posteggiare all’ombra degli alberi. A giugno, annunciando l’avvio delle asfaltature, Palazzo Borghi spiegava che gli operai sarebbero intervenuti anche su questo aspetto.

Già che sono impegnati, non sarebbe male se dessero un taglio all’erba, ormai alta almeno mezzo metro. Un modo per ridare dignità ad una piazza ormai da tempo abbandonata a sé stessa.

In attesa che il Comune di Gallarate approvi la variante al pgt, che prevede di intervenire anche in questo comparto. Realizzando, ad esempio, un deposito per le biciclette dotato di ciclofficina.

In questo modo i ciclisti potrebbero tenere al sicuro le loro biciclette, a rischio di furto specie nella zona alle spalle dello scalo. E si eviterebbe di vedere quelle a cui è stata rubata una ruota che rimangono abbandonate e legate alle rastrelliere. Altro elemento che certo non contribuisce a dare una bella immagine di piazza Giovanni XXIII.

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